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“Vaccinati senza mascherina dopo 20 giorni”: la proposta dell’infettivologo Matteo Bassetti

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Covid, mascherine sul lavoro

I vaccini ci aiuteranno a tornare alla vita di prima? Sembra proprio di sì. Parliamo della vita prima del Coronavirus, quando le mascherine non erano presenti nella nostra quotidianità. Nella giornata di ieri l’Assessore alla Sanità D’Amato aveva già annunciato che, nel Lazio, a partire da luglio le mascherine all’aperto potrebbero non esserci più. A rincarare la dose è l’infettivologo del San Martino di Genova Matteo Bassetti: “Niente mascherina per chi ha ricevuto il vaccino da almeno 20 giorni“. Questa la sua proposta che vuole portare l’Italia a seguire la linea degli Stati Uniti dove hanno rimosso le restrizioni e la mascherina per coloro che si sono vaccinati

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Stop alla mascherina per i vaccinati: i virologi sono d’accordo 

“Dobbiamo farlo anche noi, abbiamo il 30% della popolazione italiana che ha fatto almeno una dose di vaccino. Dopo 20 giorni leviamo l’obbligo di mascherina per chi è vaccinato. E’ un bel segnale per tutti, ma soprattutto per chi non lo vuole fare” ha dichiarato Bassetti. E non finisce qui, la sua proposta vorrebbe prolungare anche il pass vaccinale 12 mesi. L’infettivologo è anche dalla parte di chi vuole allungare il periodo di attesa tra il vaccino e richiamo, facendo riferimento ad uno studio – della rivista Nature – secondo cui “fare la seconda dose del vaccino di Pfizer dopo 3 mesi, anziché dopo 3 settimane nei soggetti più anziani, produce una risposta anticipare più lunga e più elevata. Quindi più difese contro il virus e che durano per più tempo”. 

Anche Roberto Burioni – virologo del San Raffaele – concorda sullo stop alle mascherine. In un tweet, infatti, dichiara che: “La raccomandazione ai vaccinati di portare la mascherina e prendere precauzioni era sacrosanta all’inizio, quando non avevamo dati certi sulla capacità dei vaccini di impedire l’infezione. Ora che (almeno per i vaccini a mRNA) questi dati ci sono e sono chiarissimi, i vaccinati potrebbero condurre una vita sostanzialmente normale con minime precauzioni per eccesso di prudenza. Costringerli a un comportamento diverso ha motivazioni politiche e non scientifiche“.

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