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Vaccinazione eterologa, cos’è e perché il mix di vaccini preoccupa gli esperti: “Gli effetti collaterali potrebbero aumentare”

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Nuovo cambio di rotta per il Governo italiano: AstraZeneca, il vaccino made in Pomezia-Oxford, dovrà essere somministrato solo agli over 60. E se prima questa era una raccomandazione, ora gli esperti del Cts sono stati perentori: chi è più giovane e ha già fatto la prima dose, dovrà fare il richiamo con un altro vaccino, Pfizer o Moderna, quelli a Mrna. Tra dubbi, polemiche e pareri contrastanti. Tra la paura del mix di vaccini e dati certi che sembrano mancare. 

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Cos’è il mix di vaccini e quali sono gli effetti?

Vaccinazione eterologa o mix di vaccini. E’ questa la strada verso la quale andranno tutti cittadini under 60, che già sono stati vaccinati con AstraZeneca e che avevano in programma il richiamo con lo stesso vaccino. Per loro il piano è stato “stravolto” e ora la struttura commissariale per l’emergenza dovrà rivedere tutta la campagna di vaccinazione, per garantire a milioni di italiani la seconda dose con Pfizer o Moderna. Ma se da una parte molti esperti sembrano concordare con questa decisione dell’ultimo minuto, altri hanno espresso pareri contrastanti, non escludendo la possibilità che gli effetti collaterali potrebbero aumentare.

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Il virologo Fausto Baldanti, responsabile del Laboratorio di Virologia Molecolare del San Matteo di Pavia, intervistato da Repubblica ha chiesto che venga fatta chiarezza sui dati perché c’è il rischio che  “gli effetti collaterali si moltiplichino“. Per l’esperto Baldanti, “utilizzare sulla stessa persona, per la seconda dose, un vaccino diverso dal primo già somministrato, in particolare stiamo parlando di AstraZeneca, ad oggi può essere un rischio”. Il motivo? “Non ci sono dati certi su questi mix di vaccini“. Anche Andrea Crisanti, professore dell’Università di Padova, ai microfoni di Otto e mezzo ha manifestato la sua contrarietà sul mix di vaccini: Dal punto di vista della vaccinazione eterologa, non ci sono abbastanza i dati per dire che si possa fare. E senza i dati, io non mi vaccinerei. Dal punto di vista teorico non dovrebbero esserci problemi, ma senza trial, senza dati a supporto di questa cosa, non si può fare. Lo dobbiamo al cittadino”. 

AstraZeneca, richiamo con Pfizer o Moderna: cosa dicono i dati? 

Se da una parte c’è chi chiede chiarezza perché i dati certi su un eventuale mix di vaccini scarseggiano, dall’altra c’è chi – come il virologo Fabrizio Pregliasco – è convinto che questa decisione sia la più giusta. “Si tratta di una decisione politico-tecnica per rassicurare l’opinione pubblica: non vedo problematiche nell’effettuare la seconda dose con lo stesso AZ poiché il rischio è davvero minimale. Tuttavia – ha dichiarato – per un atteggiamento di massima prudenza e per minimizzare anche il sia pur minimo rischio residuale, ritengo si possa comunque procedere con l’approccio del mix“. Anche per Franco Locatelli, “combinare due tipologie di vaccini non porta alcuno svantaggio, ma anzi qualche vantaggio”. 

Tra polemiche e incertezze, il Governo sembra ormai aver deciso: AstraZeneca solo agli over 60, richiami ai più giovani con Pfizer o Moderna. Ma cosa penseranno gli italiani? Saranno in tanti ad aderire alla “nuova” campagna di vaccinazione o questa subirà una battuta d’arresto, proprio ora che stava procedendo spedita? 

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