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Vaccini in azienda, come aderire e come funziona il protocollo (PDF)

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Doppia vaccinazione contro il Covid e l'influenza

Somministrazione e punti di vaccinazione anche nelle aziende, nei luoghi di lavoro. Come rende noto l’Inail, è stato sottoscritto ieri il protocollo con le parti sociali e la somministrazione riguarderà “tutti i lavoratori interessati, con qualsiasi tipologia di contratto, e potrà avvenire in azienda, presso strutture sanitarie private e nei casi previsti in quelle dell’Inail”. L’adesione sarà su base volontaria. 

Vaccini in azienda: ecco come funziona

Il nuovo protocollo è articolato in 16 punti e precisa che “le vaccinazioni potranno essere somministrate a tutti i lavoratori interessati,  ai datori di lavoro e ai titolari. All’atto della presentazione del piano di vaccinazione aziendale, il datore di lavoro dovrà specificare il numero di vaccini richiesti, in modo da consentire all’azienda sanitaria di riferimento la necessaria programmazione dell’attività di distribuzione. Il medico competente è tenuto a fornire ai lavoratori adeguate informazioni sui vantaggi e sui rischi connessi alla vaccinazione e sulla specifica tipologia di vaccino”

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Il vaccino dovrà essere somministrato in luoghi adatti e i costi per la gestione e realizzazione dei piani aziendali sono a carico del titolare dell’azienda, mentre tutto ciò che serve per i vaccini – dalle siringhe agli strumenti necessari – spetta al servizio sanitario regionale competente. E’ prevista anche la possibilità di stipulare convenzioni con associazioni di categoria: “In alternativa alla modalità della vaccinazione diretta – si legge sul sito dell’Inail –  è prevista inoltre la possibilità di stipulare, anche tramite le associazioni di categoria di riferimento o nell’ambito della bilateralità, specifiche convenzioni con strutture sanitarie private in possesso dei requisiti per la vaccinazione. I datori di lavoro che non sono tenuti alla nomina del medico competente o che non possano fare ricorso a strutture sanitarie private, possono invece avvalersi delle strutture sanitarie dell’Inail, con oneri a carico dell’Istituto. In questi casi il datore di lavoro direttamente, ovvero attraverso il medico competente, dovrà comunicare alla struttura sanitaria privata o alla struttura territoriale dell’Inail il numero complessivo di lavoratrici e lavoratori che hanno manifestato l’intenzione di ricevere il vaccino”. 

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