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Violenza domestica a Roma, alla compagna col bambino in braccio: “Non parlare o ti ammazzo”. Arrestato compagno orco

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Minacce di morte alla vittima una volta uscito dal carcere: paura per una donna oggetto di stalking e di un tentato stupro.

Una terribile storia di abusi e violenza domestica a Roma ha portato all’arresto di un uomo di 42 anni, cittadino georgiano, accusato di maltrattamenti domestici nei confronti della sua compagna, una giovane donna di 28 anni di origini ucraine.

La violenza domestica a Roma ai danni di una giovane donna ucraina

La vicenda, che ha avuto inizio nel 2020, si è consumata all’interno di un appartamento a Settebagni, dove la vittima, insieme al figlio di un anno, era costretta a subire le violenze del suo compagno. L’uomo, secondo quanto emerso dalle indagini, era solito picchiare la donna, minacciarla e controllarle ogni movimento. In più occasioni, la vittima era stata costretta a ricorrere alle cure mediche per le lesioni riportate.

La fuga in Spagna per sfuggire alla violenza domestica

Nel tentativo di sfuggire alle violenze, come menziona Il Messaggero, la donna era fuggita fino in Spagna, dove aveva trovato rifugio presso dei parenti. Tuttavia, il suo aguzzino l’aveva rintracciata e minacciata, costringendola a tornare in Italia. La situazione è giunta al culmine il 20 novembre, quando la vittima ha finalmente trovato il coraggio di chiamare i soccorsi. Tuttavia, per la paura di una possibile ritorsione da parte del suo violento compagno, ha interrotto la chiamata.

Le forze dell’ordine salvano la vita alla donna e suo figlio a Roma

Fortunatamente, il sistema di emergenza ha attivato la catena dei soccorsi, consentendo agli agenti di risalire all’indirizzo da cui proveniva la chiamata. Una volta sul posto, i poliziotti hanno trovato la giovane donna visibilmente sconvolta. Nonostante i suoi tentativi di allontanarli, gli agenti hanno insistito nell’entrare nell’appartamento, dove si consumavano gli abusi da diversi anni.

Le minacce dell’uomo verso la donna e suo figlio

Nella camera da letto, al buio e con il bambino di un anno in braccio, è emerso un uomo che ha subito minacciato la vittima con la frase scioccante: “Non parlare o ti ammazzo”. La situazione è diventata ancor più preoccupante quando è stato rivelato che l’uomo era stato espulso dall’Italia nel 2021 con il divieto di rientrare per 10 anni. In seguito a questa scoperta, gli agenti hanno avviato la procedura di rimpatrio, ritenendo l’individuo irregolare sul territorio italiano.

La donna messa nel supporto di protezione per le donne vittime di violenza

La giovane vittima, insieme al bambino, è stata immediatamente inserita nella rete di supporto per le donne vittime di violenza. Nel corso degli accertamenti, è emerso che la donna aveva documentato gli abusi subiti nel corso dell’ultimo anno, fornendo alle autorità prove fotografiche delle violenze perpetrate dal suo compagno. L’uomo georgiano è stato arrestato con l’accusa di maltrattamenti domestici, mentre la vittima ha ora l’opportunità di iniziare un percorso di supporto e assistenza per superare gli effetti devastanti di questa lunga esperienza di violenza domestica. La vicenda sottolinea l’importanza di un intervento tempestivo ed efficace nelle situazioni di violenza di genere, al fine di proteggere le vittime e garantire giustizia contro gli aggressori.

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