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Voragini a Roma, il nuovo studio ISPRA: “Le cose sono cambiate drasticamente”

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Voragine Roma ISPRA

Roma è la città delle mille scoperte. La città con una ‘doppia vita’. Quella che non lascia mai niente a caso e trasforma ogni lavoro in una ‘miniera d’oro’. Più realisticamente però, Roma è la città delle voragini e dall’ultimo studio di ISPRA, in collaborazione con il CNR-IGAG, è emerso che “negli ultimi dieci anni si è assistito all’incremento della frequenza dei fenomeni, dovuto alla più fitta ed indiscriminata urbanizzazione del territorio”. 

La città delle voragini 

Innanzitutto, come si legge nello studio, “la città di Roma sorge sopra una complessa rete di cavità sotterranee, per gran parte ancora sconosciuta, prodotta dalle attività umane, a varie riprese, in più di duemila anni”. Una città fondata su una storia, in gran parte ancora sconosciuta. Le cavità sotterranee, in particolari condizioni, possono provocare “il crollo degli strati più superficiali del terreno con la formazione di voragini in superficie”. Le cosiddette ‘sinkhole antropogenici’. 

Da cosa sono determinati 

Andando avanti, ISPRA ha spiegato che un’ulteriore concausa di tali fenomeni sono dati anche “dai guasti, dalle perdite e dalla disfunzione della rete idraulica dei sottoservizi”. Ma le cause, dovute anche, e soprattutto, “dalla più fitta ed indiscriminata urbanizzazione del territorio”, sono da ricercare anche nei cambiamenti climatici di questi anni. 

“Negli ultimi dieci anni si è assistito all’incremento della frequenza dei fenomeni, dovuto alla più fitta ed indiscriminata urbanizzazione del territorio nonché, probabilmente, alla variazione del regime pluviometrico che ha visto negli ultimi anni il susseguirsi di eventi piovosi molto intensi”. 

Voragine Roma ISPRA

Fonte: ISPRA

Lo sfruttamento urbano

Il progetto ISPRA in questione, in collaborazione con il CNR-IGAG, è stato avviato nel 2017. L’obiettivo è sempre stato quello di studiare la suscettibilità ai ‘sinkhole antropogenici’, ottenendo risultati davvero interessanti. Nell’ultimo periodo sono riusciti a realizzare una mappa che segna che “buona parte del territorio romano, più di 30 km2, è interessata da eventi di sprofondamento in più di 100 anni di sfruttamento del terreno urbano”. 

La carta della suscettibilità 

arta della suscettibilità Roma

Fonte: ISPRA

 

 

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