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Vuole lavorare in Vaticano ma…è una truffa: ‘beccato’ finto carabiniere

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Aveva architettato tutto nei minimi dettagli ma qualcosa non è andato come previsto. Mail della Santa Sede, promosse di assunzione nella gendarmeria vaticana ed ancora, conoscenze all’interno dei vertici delle forze dell’ordine dello stato pontificio ma era un bluff, una truffa bella e buona che è però costata cara a G.P., il quale adesso dovrà rispondere di sostituzione di persona. 

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La vicenda e la truffa del finto carabiniere 

L’uomo protagonista della vicenda si presentava come un alto ufficiale dei carabinieri ma nelle sue dichiarazioni non c’era nulla di vero. Perquisita ieri dagli agenti del centro operativo sicurezza cybernetica della polizia postale la sua casa, vi è stata trovata una pistola ed un tesserino dell’Fbi. La vicenda nasce dal desiderio della vittima di lavorare in Vaticano. Quest’ultima già era occupata nello stato pontificio, faceva l’usciere ma voleva vestire la divisa e per questo decide di candidarsi come agente. Nel frattempo, suo padre cerca delle raccomandazioni, imbattendosi nell’uomo che è poi si è rivelato solamente un truffatore. Inizia da qui l’escalation di menzogne. L’uomo si dice disponibile ad aiutare la vittima in quanto dice di conoscere bene i vertici del Vaticano e il ragazzo, nel frattempo, viene convocato per un colloquio in virtù della candidatura che aveva inoltrato. La vittima arriva al colloquio credendo che quell’appuntamento sia frutto “dell’aiutino” ma è in verità il primo, obbligato e regolare step che devono seguire anche gli altri aspiranti gendarmi come lui. Poi l’amara sorpresa.

Le finte mail e l’amara sorpresa 

La vittima non passa il colloquio. Chiede spiegazioni al sedicente carabiniere il quale nel corso del tempo gli manda tutta una serie di mail rassicuranti ma del giorno dell’agognata convocazione nemmeno l’ombra. La vittima decide così di chiedere spiegazioni direttamente in Vaticano dove scopre il raggiro nel quale era cascato. Il presunto carabiniere era in realtà un ciarlatano ed ora dovrà rispondere del reato di sostituzione di persona. 

 

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