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Whatsapp e la paura di Momo: come evitare la catena

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In questi giorni sta girando su Whatsapp una catena, definita particolarmente paurosa da chi l’ha ricevuta. La catena è conosciuta con il nome di Momo, e sta alimentando – come prevedibile – una raffica di bufale ed esagerazioni.

Gira una probabile bufala

Secondo il sito bufale.net, specializzato nel debunking delle fake news, la catena effettivamente esiste. Al centro del “gioco” c’è un numero dal prefisso giapponese (+81), che non riportiamo per evitare di diffonderlo. La dinamica non è chiarissima: scrivendo su Whatsapp a questo numero, o venendo contattati dal numero stesso, si riceve una foto paurosa. A seguire c’è una sorta di maledizione, che cadrebbe sull’utente che non diffonde a sua volta la catena. Sul web circola l’immagine di profilo del numero, che inizialmente è abbastanza impressionante. Si è poi scoperto che la “ragazza” altro non è che una scultura ospitata dalla Vanilla Gallery di Tokyo, a riprova dell’origine giapponese della catena. Nelle ultime ore sta poi girando quella che sembra essere una vera e propria bufala. In Italia è stata riportata dal Messaggero, dopo essere apparsa solo su siti di tabloid inglesi come il Sun e il Daily Mail, notoriamente poco affidabili. Secondo la notizia, una ragazza in Argentina sarebbe stata spinta a suicidarsi dai messaggi inviati da Momo. Come abbiamo detto, la notizia del suicidio a causa di Momo sembra una bufala per fare click: probabilmente si tratta di un caso di cronaca nera, legato a dinamiche di ricatti e intimidazioni cui gli adolescenti sono naturalmente esposti mentre navigano su Internet. Più probabile è invece che Momo sia un modo per estorcere denaro e ottenere informazioni tramite dei malware. Il consiglio è quello di non chiamare il numero che circola sul web, di non aggiungerlo a Whatsapp e di bloccarlo se si dovesse ricevere un messaggio.

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