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Zona gialla, nuovi criteri e parametri per evitare le chiusure: ecco le Regioni a rischio restrizioni tra luglio e agosto 2021

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La variante Delta sta avanzando e i contagi in Italia negli ultimi giorni sono in un aumento, con gli effetti degli ‘Europei’ e di quelle partite dell’Italia viste senza distanziamento e mascherine che iniziano a farsi sentire. Dall’ultimo monitoraggio degli esperti aggiornato a ieri, l’incidenza settimanale è aumentata e il quadro generale è in peggioramento in tutto il Paese, con la maggior parte delle Regioni e Province Autonome classificate a rischio epidemico moderato. 

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Zona gialla in Italia: quali sono le Regioni a rischio e i parametri

Ma se da una parte i contagi sono in aumento, dall’altra – fortunatamente – i posti letto in ospedale tra ricoveri e terapie intensive sono sotto la soglia di rischio. Un dato che fa ben sperare, a dimostrazione che i vaccini stanno funzionando e stanno evitando che la malattia si diffonda in maniera grave.

“La trasmissibilità sui soli casi sintomatici aumenta rispetto alla settimana precedente, sebbene sotto la soglia epidemica, espressione di un aumento della circolazione virale principalmente in soggetti giovani e più frequentemente asintomatici” – si legge nella nota del Ministero della Salute. L’impatto della malattia COVID-19 sui servizi ospedalieri rimane minimo con tassi di occupazione in area medica e terapia intensiva stabile. La circolazione della variante delta è in aumento in Italia ed è atteso che diventi presto prevalente” – avvisano gli esperti. 

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E in effetti, quello che preoccupa è proprio l’avanzata della variante Delta, quella mutazione che sembra essere di più facile trasmissibilità e che pare stia ‘causando’ l’aumento dei contagi in Italia. Se la situazione non dovesse mutare e i parametri non dovessero cambiare, è probabile che ad agosto buona parte della nazione dal bianco passi al ‘giallo’. Attualmente, sono 5 le Regioni a rischio: Sardegna, Sicilia, Veneto, Lazio e Campania, ma le dichiarazioni del ministro Speranza promettono bene. Sì, perché oltre all’incidenza e all’Rt (con 50 casi ogni 100.000 abitanti la zona gialla è assicurata), Roberto Speranza ha spiegato che verrà dato più peso ai tassi di ospedalizzazione. “In una fase caratterizzata da un livello importante di vaccinazione è ragionevole che nei cambi di colore e nelle conseguenti misure di contenimento pesi di più il tasso di ospedalizzazione rispetto agli altri indicatori – ha dichiarato. Parametri, questi, al momento sotto la soglia di rischio. Parametri che, se dovessero restare così, non dovrebbero sancire il passaggio di una Regione da una zona all’altra. Con l’Italia che può sperare di restare ancora ‘tinta’ di bianco, con minor restrizioni e con più libertà. Ma l’obiettivo resta uno: accelerare la campagna di vaccinazione, raggiungere quanto prima l’immunità e sconfiggere il virus. E le sue mutazioni. 

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