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Pomezia, dipendenti comunali pronti allo sciopero

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Dipendenti comunali in stato di agitazione, a Pomezia, dove la Rappresentanza Sindacale Unitaria e le OO.SS. territoriali CGIL, UIL, CISL, USB, DICCAP hanno proclamato formalmente lo stato di agitazione del personale del Comune, preannunciando uno sciopero qualora non vengano accolte le loro richieste
“In generale – spiegano i rappresentanti delle sigle sindacali – si lamenta un atteggiamento di chiusura verso il ruolo sindacale e delle prerogative di tutela che lo stesso esercita a tutela dei lavoratori dipendenti negli ambiti retributivi, professionali ed a tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro. Tale atteggiamento generale ha creato il mancato pagamento dei buoni pasto dovuti ai dipendenti dal mese di gennaio 2015 ad oggi, nonostante 2 diffide formali della RSU (del 15/05/2015 e del 05/08/2015) ed altre di OO.SS. territoriali, ma anche l’nterruzione delle trattative relative al contratto integrativo per l’anno 2014 nonostante le numerose sollecitazioni delle parti sindacali; contestuale mancato pagamento ai lavoratori delle indennità previste dall’ultimo contratto integrativo vigente, con pesante danno economico per il personale dipendente”.
Per i sindacati c’è anche stato il “mancato avviamento del confronto per la sottoscrizione del contratto integrativo per l’anno 2015, la mancata risposta alla richiesta della RSU e delle OO.SS. di avere un prospetto completo delle spese effettuate sul Fondo per la produttività nell’anno 2014 e nell’anno 2015 e un consuntivo dettagliato dei fondi disponibili per la contrattazione, le mancate risposte alle numerose richieste di convocazione sindacale per riunioni di contrattazione e concertazione su diversi argomenti (interruzione relazioni sindacali) e la sospensione unilaterale delle posizioni organizzative, mancata concertazione e contrattazione in merito relativa ai fondi e al regolamento, mancata previsione e pubblicazione di un bando per l’assegnazione delle stesse come previsto dal vigente regolamento comunale”.
Ma non solo. “C’è stato – scrivono nel documento firmato e protocollato dai sindacati – l’avviamento di progetti di produttività mai approvati e non concordati con la RSU né inseriti nel Contratto integrativo, utilizzando personale dipendente in assenza di criteri oggettivi e in modo discrezionale (es. progetto Censimento), la mancata richiesta di parere al Comitato Unico di Garanzia (C.U.G.) sulle materie di competenza e mancata fornitura dei dati al C.U.G. per poter operare, la mancata contrattazione del nuovo regolamento per gli incentivi per la progettazione interna in presenza di una modifica di legge nonostante le sollecitazioni di RSU e OO.SS. (attualmente vengono erogati incentivi con il vecchio regolamento non più utilizzabile) e la mancata utilizzazione del personale tecnico e di supporto per la realizzazione in proprio dei progetti di opere pubbliche e territoriali, nonostante la presenza di tecnici qualificati e delle professionalità interne; di conseguenza si danno incarichi di progettazione all’esterno con danno erariale per l’Ente e danno economico e professionale per i dipendenti”.
I sindacati accusano poi l’Amministrazione di “mancanza di sensibilità per la sicurezza nei luoghi di lavoro: per oltre 2 anni non è stato nominato il Medico Competente, non sono state effettuate le visite obbligatorie ai dipendenti e non sono stati effettuati i corsi di formazione sulla sicurezza ai dipendenti; nel settembre 2015, a seguito di affidamento diretto ad una società esterna, sono iniziati i corsi di formazione e sono state programmate le visite mediche, ma convocando i dipendenti in parte fuori orario di servizio e in orario di pausa pranzo (in violazione del D.Lgs. n. 81/2008). Le strutture dei nuovi uffici comunali ubicati presso l’ex sede universitaria di Selva dei Pini non sono state adeguate (ad esempio bagni ciechi con aspiratori non funzionanti, porte non a norma, assenza di cassette di primo soccorso, crepe nei muri), e il trasloco frettoloso ha lasciato i dipendenti ad operare nella precarietà (scatoloni ammucchiati nelle stanze, bagni usati come magazzini e archivi, privi di rilevatori di fumo). Gli RLS (Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza) non vengono preventivamente coinvolti nelle scelte e non gli vengono forniti i documenti obbligatori”. Altro disagio per i dipendenti sono i “continui spostamenti di personale trai vari Uffici e Settori senza alcuna formazione specifica preventiva e senza affiancamento operativo, per lo più senza una logica comprensibile, con la conseguenza che interi Servizi ne soffrono pesantemente in efficienza”, l’assenza di “un piano di formazione e aggiornamento del personale dal 2004 – di conseguenza il personale non viene sottoposto a corsi di formazione e aggiornamento adeguati dal 2004, salvo seminari episodici e riservati a poche persone – con danno alla crescita professionale dei dipendenti e all’efficienza dei servizi e maggior rischio di errori nello svolgimento delle funzioni assegnate” e, per ultimo, secondo i sindacati risultano ancora per molti dipendenti situazioni di mancati versamenti contributivi per anni pregressi, che l’Amministrazione sembra non abbia ancora provveduto a sanare.
Tutte situazioni che le organizzazioni sindacali vogliono risolvere nel più breve tempo possibile “per evitare il ricorso allo sciopero e/o ad altre forme di lotta”.
“Qualora entro i termini previsti dalla vigente normativa – avvisano i sindacati – non interverrà alcuna convocazione da parte della Prefettura, le OO.SS. e la R.S.U. del Comune di Pomezia provvederanno all’indizione di uno sciopero e/o altre forme di protesta con le modalità disciplinate dagli specifici accordi in materia”.

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