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“Happy park” ad Ardea, timore “sliding doors” per gli Amici di Grillo

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Riceviamo e pubblichiamo il comunicato stampa degli Amici di Grillo Ardea in merito alla costruzione del nuovo parco giochi a Marina di Ardea.
I due possibili percorsi di come può svilupparsi un progetto come quello del parco definito “Happy Park”.
Un bel giorno si sono presentati dal Sindaco l’architetto Tommaso Agnoni ed un artista italiano, Marcello Manci, che dopo aver fatto il chitarrista da giovane, pur continuando a coltivare la passione per la musica, ha avuto successo in Svezia come imprenditore, mettendo su una catena di ristoranti.
Marcello coltiva da molti anni un sogno: realizzare un grande parco a tema assai innovativo dal punto di vista architettonico dedicato all’arte, alla musica, alla cultura, ed al tempo libero.
Per molti anni Marcello accarezza e mette a punto questa sua idea; poi, finalmente si presenta dal Sindaco di Ardea, luogo, secondo i suoi studi, idoneo a recepire la realizzazione del suo sogno.
Potrebbe essere iniziata così la nostra storia e potrebbe essere continuata con l’incontro che Marcello ha avuto con Massimiliano Giordani oppure con l’attuale presidente del consiglio Fabrizio Acquarelli.
Ed è a questo punto che la porta scorrevole dell’ufficio del Sindaco sta per chiudersi proprio mentre sopraggiunge Policarpo Volante. Ora la nostra storia prende due vie diverse segnate dal destino che volle (1) oppure negò (2) a Policarpo di entrare in quell’ufficio.
(1) Policarpo si aggiunge alla riunione.
È Tommaso Agnoni ad esporre il progetto e subito i 4 ne rimangono colpiti. Si tratta veramente di qualcosa di innovativo. Un grande parco compreso in due aree distinte a cavallo della Via Bergamo nelle vicinanze dell’Idrica.
Il parco prevede la realizzazione di un albergo, di una piccola area commerciale, una foresteria per gli addetti al parco, un ristorante e poi le attrazioni.
Innanzi tutto un grande anfiteatro da 2000 posti con annessa una sala da 200 posti al coperto e ancora un laghetto artificiale con un battello stile Mississipi, una spiaggia, un area per i picnic, una dedicata all’esposizione di macchine belliche del tempo dello sbarco ad Anzio, un parco ed una piccola officina dedicato alle moto leggendarie della Harley Davidson, e ancora un accampamento indiano e poi i giochi per i ragazzi come il campo di skateboard e quello dei tappeti elastici 3D.
Ciò che stupisce di più è la tecnologia scelta per la realizzazione dell’intero impianto: ogni struttura sarà realizzata riciclando e componendo come in un gioco del lego dei vecchi container marittimi. Basso il costo di realizzazione, ecologico e, soprattutto, smantellabile con discreta semplicità a fine vita del parco per il ripristino dei luoghi.
I quattro decidono che un progetto di questa portata possa costituire una grande opportunità per il turismo e l’occupazione: il progettista garantisce da subito un centinaio di posti di lavoro che potrebbero addirittura triplicare con l’indotto.
I cittadini ne devono essere messi al corrente e il Presidente Acquarelli lancia l’idea di fare del progetto occasione di incontro con la popolazione e suggerisce di presentarlo pubblicamente in un apposito convegno.
La cittadinanza tutta non può che condividere l’entusiasmo dell’amministrazione ed accoglie con molto favore l’idea proposta da Marcello Manci ed i suoi collaboratori, ma presenta agli amministratori una serie di raccomandazioni importanti, quali:
• L’area destinata ad accogliere l’impianto (ecosostenibile e a basso impatto ambientale) dovrà essere ripristinata a fine vita del parco e i terreni che l’ospiteranno riconvertiti nel PRG alla loro originaria destinazione di area agricola;
• Nel parco non dovranno mai e per nessun motivo essere realizzate opere in cemento armato o trasformate in vere e proprie abitazioni le strutture fatte a container;
• Gli addetti che opereranno nel parco saranno reperiti tra la popolazione locale;
• La società si impegnerà a riqualificare il tratto di lungomare prospiciente il parco per favorire eventuali ed ulteriori insediamenti turistici.
Superate le difficoltà tecniche richieste dalla necessaria modifica al PRG ed ottenuta l’approvazione della Regione Lazio il parco è approvato unanimemente da tutto il consiglio comunale e l’opera diventa una delle attrazioni più interessanti dell’intero litorale.
(2) La porta si sta chiudendo e Policarpo decide di non entrare.
Tommaso e Marcello presentano il loro progetto così come abbiamo immaginato ma i tre decidono di renderne partecipi solo il loro gruppo di riferimento, Forza Italia.
Le trattative con i proponenti partono con entusiasmo ma estromettono completamente il resto della maggioranza ed i cittadini.
Solo dopo aver presentato in commissione il piano il resto dei consiglieri viene a conoscenza dei dettagli dell’operazione e quelli che fanno parte della maggioranza decidono di non partecipare al Consiglio comunale straordinario che avrebbe dovuto approvare un atto di indirizzo favorevole alla realizzazione del parco.
La minoranza, esclusa a prescindere da ogni coinvolgimento, non si preoccupa certo di mantenere il numero legale necessario a deliberare e quindi il presidente è costretto a dichiarare chiusa la seduta ma lancia la proposta di approfittare comunque della presenza dei cittadini per procede con la presentazione del progetto.
È a questo punto che i cittadini, indignati dall’ennesima prova di cialtroneria messa in scena dalla maggioranza, abbandonano rumorosamente l’aula lasciando ai soli consiglieri di Forza Italia, al Sindaco ed i suoi assessori l’onere di assistere alla presentazione del progetto che già ben conoscono in ogni dettaglio.
La spaccatura con il resto della maggioranza è evidente, le difficoltà alla variante del piano regolatore diventano insormontabili ma si riesce con qualche alchimia a far diventare edificabile senza restrizioni un terreno agricolo.
Il parco si realizza nei tempi previsti ma poco dopo la scarsa affluenza, dovuta principalmente dall’assenza di infrastrutture e riqualificazione del territorio, mettono economicamente in crisi la gestione.
La proprietà decide di riconvertire alcune delle strutture come l’albergo e i negozi che diventano in breve un grande centro commerciale e la foresteria dei villini ad uso abitativo.
Il resto del parco viene trasformato in un circolo privato ad uso dell’inevitabile consorzio di nuova nascita.
Un altro mostro è nato.
Gli Amici di Grillo Ardea sposano con entusiasmo il progetto presentato da Tommaso e da Marcello e si augurano che questo possa essere realizzato così come è stato ipotizzato nella prima parte del racconto.
L’approccio iniziale, tuttavia, è andato completamente in altra direzione e questo depone molto male e lascia delle ombre che inficiano la rilevanza del progetto.
Troppo spesso i cittadini di Ardea hanno visto tramutare progetti dai grandi propositi in solenni fregature speculative che hanno finito per arricchire solo discutibili personaggi.
Pertanto gli AdGA vigileranno, fiato sul collo, sul proseguimento di questi lavori perché vengano realizzati nel miglior modo possibile e mantengano interamente, se non anche oltre, tutte le promesse e le aspettative per i cittadini di Ardea che finalmente meriterebbero un poco di attenzione per il rilancio della loro economia.

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