E’ stato condannato in via definitiva l’allora 36enne che nel 2015 accoltellò il rivale con tre fendenti. I fatti si svolsero alla Nuova Florida, quadrante di Ardea. La lite scoppiata tra i due uomini degenerò in fretta tanto che nella rissa spuntò per l’appunto un’arma da taglio. Sul posto intervennero i Carabinieri che arrestarono il 36enne, un uomo del posto ma originario di Palermo e già conosciuto alle forze dell’ordine, con l’accusa di tentato omicidio.
Ardea, lite alla Nuova Florida: non riconosciute le attenuanti
Intorno alle 22:00 dell’8 agosto 2015 l’uomo giunse a bordo della propria auto nei pressi di un bar di via Gorizia. A quel punto si avvicinò alla vittima, un 31enne anch’egli residente ad Ardea e già conosciuto alle forze dell’ordine, che si stava intrattenendo con alcuni amici. Un rapido scambio di battute e poi i colpi: tre coltellate all’addome. Poi la fuga in auto.
Il 31enne, privo di sensi, fu portato dai suoi amici alla clinica Sant’Anna di Pomezia: qui, i sanitari lo giudicarono in codice rosso e, vista l’entità delle ferite riportate, ne disposero il trasferimento tramite 118 al “San Camillo” di Roma. Il responsabile fu poi rintracciato dopo alcune ore, non lontano dalla propria abitazione.
Nel corso del processo i legali del 36enne hanno provato a far valere anche la tesi del “vizio di mente” tentando di mostrare che l’uomo, al momento dell’aggressione, non era lucido a causa di una malattia. Ma i giudici hanno tirato dritto, sulla scorta, tra le altre, delle riprese effettuate dalle telecamere che ripresero la scena, confermando la sentenza d’appello: l’aggressore “era perfettamente in grado di intendere e di volere”.