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Nuovo vaccino Pfizer, nel 2022 la nuova versione per combattere le varianti: cosa cambia e come sarà l’aggiornamento

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Nuovo vaccino Pfizer, nel 2022 la nuova versione per combattere le varianti: cosa cambia e come sarà l’aggiornamento

Nuovo vaccino Pfizer, attese novità nel 2022. Mentre in tutto il mondo proseguono le campagne vaccinali nella lotta contro il Coronavirus l’amministratore delegato della BionTech, l’altra azienda sviluppatrice del siero insieme alla Pfizer, ha annunciato che il vaccino cambierà per renderlo più efficace contro le varianti. 

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Nuovo vaccino Pfizer: il possibile cambiamento per contrastare maggiormente le varianti

A parlare è stato Ugur Sahin, AD di BionTech per l’appunto: “Quest’anno un vaccino diverso non è assolutamente necessario. Ma a metà del prossimo anno, potrebbe essere una situazione diversa”, ha dichiarato al Financial Times in un’intervista. Del resto alcune varianti del Covid, come la Delta, hanno rivelato una minor efficacia per i vaccini, anche se la riduzione del rischio resta comunque alta. Cosa dovremmo attenderci dunque nel prossimo futuro? Così come il virus potrebbe mutare in ulteriori varianti, allo stesso modo deve procedere parallelamente lo studio di farmaci in grado di adattarsi efficacemente intercettando i nuovi ceppi. Questo potrebbe significare portare ad una modifica delle campagne vaccinali con, eventualmente, nuove dosi per chi ha già completato il percorso vaccinale, e la versione “aggiornata” per chi ancora non ha avuto accesso ai sieri anti Covid. 

Terza dose vaccino: l’OMS è contraria

Del resto anche l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha lanciato il monito: prima di pensare alle terze dosi – ma intanto molti paesi, tra cui l’Italia, sono già partiti – bisognerebbe vaccinare quelle popolazioni che non hanno ancora accesso al vaccino. Mike Ryan, direttore del programma di emergenza sanitaria dell’OMS, a fine agosto aveva dichiarato: “Si stanno distribuendo giubbotti di salvataggio a persone che ne indossano già uno, mentre lasciamo annegare tutti gli altri sprovvisti di qualsivoglia protezione”. Il portale Our World in Data  precisava che solo il 32% della popolazione mondiale aveva ricevuto almeno una dose di vaccino contro il Coronavirus ma solo il 24% aveva completato il ciclo vaccinale. Numeri che fanno capire a cosa bisognerebbe dare, probabilmente, la priorità. 

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