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PEPP: cosa sono e come funzionano i nuovi fondi pensione ‘portatili’

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PEPP cosa sono e a cosa servono

PEPP, prodotto pensionistico individuale paneuropeo, è un nuovo strumento di previdenza complementare che sta per arrivare sul mercato. Questi andranno di pari passo con i fondi pensione aperti, quelli negoziali e ai piani individuali pensionistici. Tra le novità più importanti, i PEPP, avranno un passaporto europeo e questo permetterà al lavoratore di poter effettuare versamenti anche se dovesse cambiare residenza. Ecco tutti i dettagli. 

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Tutte le novità

I PEPP introdurranno alcune novità quali:

  • nella versione base, prevedono un tetto massimo ai costi che corrisponde all’1% del capitale accumulato in un anno 
  • protezione sul capitale investito e possibilità di cambiare fornitore ogni 5 anni
  • il passaporto europeo che permettere di effettuare versamenti anche in una diversa residenza 

Questo è possibile grazie a “un sistema di sotto-conti”, quindi a sezioni nazionali che si rifanno a determinati requisiti e condizioni dello Stato membro. Arianna Immacolato, direttore fisco e previdenza di Assogestioni ha dichiarato: “Questo è un elemento di complessità e novità nella composizione del prodotto che richiede al provider di offrire, su richiesta dei risparmiatori, i sotto-conti nazionali per almeno due Stati membri”

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A cosa servono 

Sostanzialmente i lavoratori avranno la possibilità di accedere a prodotti pensionistici individuali, offerti anche da altri Paesi europei. L’obiettivo sarebbe quello di poter incrementare in tutta Europa l’adesione a forme di previdenza complementare così che si possa integrare la pensione pubblica. Il fondatore di Smileconomy, Andrea Carbone, ha ricordato che nel 2030la pensione pubblica potrebbe arrivare al 53/65% dell’ultima retribuzione per i lavoratori dipendenti italiani. Mentre, tra il 35 e il 45% per gli autonomi. 

Quali sono i limiti 

La Commissione europea ha ipotizzato che tra circa 10 anni i prodotti pensionistici individuali potranno valere circa 2.100 miliardi di euro, a differenza dei 1.400 miliardi previsti per la stessa data, ma senza Pepp. Continuando, Immacolato ha spiegato anche che “il regime fiscale delle forme di previdenza complementare non è armonizzato tra i vari Paesi. Quindi è importante che al sotto-conto nazionale si applichi lo stesso regime fiscale a prescindere dallo Stato in cui è istituito il fornitore“. 

Per chi è pensato 

PEPP (Pan-European Personal Pension Production) è pensato, innanzitutto per agevolare il benessere al termine della vita lavorativa e inoltre per chi è costretto a vivere in diversi Stati europei e ha bisogno di un’integrazione pensionistica su tutto il territorio.

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