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Roma-Lido, la verità sulle mancate manutenzioni Atac: “Regione Lazio non ha voluto fare lavori”

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Roma-Lido: cambiamenti in vista a novembre

Roma-Lido. Un atto di accusa pesantissimo quello esplicitamente esposto dall’ex direttore Ingegneria e coordinamento di Atac, Giuseppe Alfonso Cassino, un profilo che ha consacrato una vita nei trasporti in Trenitalia prima, e in Atac poi, precisamente dal 2011 al 2015. Un atto d’accusa senza mezzi termini e rivolto direttamente contro la Regione Lazio.

La verità secondo Cassino sulla Regione Lazio

Cassino, in sostanza, sostiene che il degrado della ferrovia che unisce Roma a Ostia è stato un atto studiato a tavolino da parte della Regione Lazio, che non ha valuto erogare i finanziamenti per la manutenzione quando era Atac ad occuparsene.

Secondo Cassino, la Regione avrebbe atteso l’insediamento di ASTRAL per la gestione dell’infrastruttura ferroviaria e COTRAL per i servizi di trasporto. Sul fatto, Cassino sottolinea: ”Il nuovo inquilino, non a caso, è una società controllata dalla Regione. Il vecchio da Roma Capitale”. Poi aggiunge: ”A pochi giorni dallo “scippo” finalmente arrivano i soldi per i rinnovi.”

Manutenzioni ”volutamente” ridotte

Le manutenzioni, in tal modo, senza finanziamenti, sarebbero stati volutamente ridotte all’essenziale per togliere la gestione ad Atac e a Roma (all’epoca c’era la Raggi), per poi rimetterla sotto il controllo regionale e quindi avviare la “bonifica” di ciò che rimaneva.

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Il posto e le accuse

Scrive l’ingegner Cassino sulla sua pagina Facebook, in un post datato 16 luglio: “Qualcuno mi spieghi perché il proprietario della linea (Regione Lazio) non ha mai finanziato i lavori di manutenzione straordinaria della linea Roma – Lido e invece lo fa ora dopo aver tolto la gestione all’ATAC affidandola, senza alcuna ragione che non sia la moltiplicazione di poltrone da destinare a politici amici, a due distinte società”. 

”Colpa della Regione Lazio”

”Per concludere evidenzio che la Roma-Lido e la Roma (P.le Flaminio)- Viterbo, entrambe della Regione Lazio, rappresentano l’unico caso italiano di ferrovie isolate gestite da due distinte società, una per l’infrastruttura e una per i servizi. Nessuna norma di sicurezza lo richiede e mai lo richiederà. Ma si sa si può essere più realisti del re, quando si devono perseguire fini sconosciuti ai più”.
 
Giuseppe Alfonso Cassino
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