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Addio al reddito di cittadinanza da gennaio 2024: cosa cambia

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Reddito di Cittadinanza lascia il posto alla Garanzia per l'inclusione

A partire dal gennaio 2024 non ci sarà più il Reddito di Cittadinanza. Sul fatto, ormai, non c’è alcun dubbio. Anche èerché è impossibile averne, essendo scritto nero su bianco nel testo dell’ultima Legge di Bilancio del nuovo governo a trazione Fratelli d’Italia. 

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Reddito di Cittadinanza, addio da gennaio 2024

Dunque, partire dal prossimo anno il Reddito di cittadinanza non ci sarà più, e gli vengono abrogati gli articoli dall’1 al 13 del decreto n. 4 del 2019, poi convertito con modificazioni dalla legge n. 26 del 2019, mentre le risorse risparmiate dalla manovra, a quanto pare, verranno reindirizzate in un apposito fondo da cui il governo attingerà per la riforma delle prestazioni a sostegno della povertà. Gli unici dubbi che rimangono, ora, riguardano il dopo, sul cosa farà il Governo Meloni con le risorse risparmiate dalla manovra in questione e quale misura andrà messa in atto. 

Il governo non una misura alternativa

Nell’opposizione, così come tra i percettori di Rdc, la curiosità si fa sempre più forte, anche perché si vuole capire in che modo lo Stato si prenderà cura di poveri e precari della nostra Italia. Quelle che vogliamo riportarvi sono le recenti dichiarazioni della ministra del Lavoro che, ad ogni modo, lo diciamo da subito, non aggiungono nulla di nuovo a quanto già sappiamo e all’ombra che pervade la tematica. L’unico elemento è che in questi giorni i controlli dell’Inps si fanno sempre più frequenti tanto da comportare l’immediata perdita dell’assegno per coloro che fanno i furbetti e non ne soddisfano requisiti e condizioni. Un’accelerata, insomma, per arrivare prima e meglio all’obiettivo. 

Vaghezza e assenza di idee 

Nel dettaglio, la ministra del Lavoro, Marina Calderone, parlando del futuro del Reddito di Cittadinanza, in una recente intervista rilasciata a Libero quotidiano, ha detto che al posto del Reddito ci saranno ”politiche attive e di accompagnamento al lavoro più rispondenti alle esigenze del mercato”, parole che non fanno altro che confermare quanto abbiamo detto all’inizio dell’articolo: il governo non ha ancora snocciolato il tema, e non pare sia entrato proprio nel merito della tematica. Non ci sono misure sostitutive per il contrasto alla povertà e al precariato a partire dal 2024. 

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