Laghi nel Lazio, la situazione è chiara: dopo un anno di analisi, Legambiente stila la classifica definitiva. Promossi e bocciati.
I laghi laziali sono nel mirino. La classificazione viene fatta annualmente in ogni regione d’Italia: il Lazio è ancora in attesa di capire quali criteri usare. Dopo il report di Legambiente, però, sembra essere tutto più chiaro. La condotta che viaggia da Albano a Bracciano è determinante. Una lista di priorità che s’incaglia nei nuovi criteri da tener presenti. Ogni peculiarità viene registrata in base alla pulizia delle acque e non solo: importante è anche l’ubicazione e le zone di sbocco.
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Legambiente, il punto sui laghi del Lazio: la situazione
Aspetti che arrivano a toccare diversi punti. In primis quello relativo alla pulizia delle acque. I laghi nel Lazio sono più puliti rispetto a due anni fa, questo anche grazie alle politiche di bonifica fatte nelle aree circostanti che hanno permesso di agevolare determinate manovre. I punti selezionati sono stati scelti in base al maggior rischio di inquinamento e, quindi, il Lazio esce di gran carriera da questo tipo di graduatoria con soddisfazione degli analisti che chiosano: “Il Lazio è tra le regioni con maggior presenza di Laghi, costieri, vulcanici, carsici o artificiali, e che quindi questi ecosistemi hanno una grande rilevanza strategica, in chiave di sviluppo sostenibile, turismo responsabile e tenuta complessiva di una risorsa idrica sempre più preziosa”.
Siamo, dunque, a un punto di svolta – dal punto di vista di Legambiente – sul piano nazionale ma ancor più a livello regionale. I laghi rappresentano un’alternativa alla solita cornice vacanziera: i panorami sono di fondamentale importanza anche in ambito sostenibile. Il Lazio evita la maglia nera delle stagioni scorse e recupera in maniera positiva con incentivi sostanziali anche per il futuro.