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Albano, maxi giro illegale di rifiuti: se non si potevano vendere venivano sotterrati o bruciati

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E’ stata sequestrata due giorni fa, martedì 01 ottobre 2019, dai carabinieri forestali, un’area nel comune di Albano Laziale di circa 3.200 m2 ove erano accumulati e abbandonati, sul suolo e nel sottosuolo rifiuti speciali costituiti da imballaggi per ortofrutta – cassette in legno e plastica – rifiuti ingombranti in ferro e legno – divani, materassi, frigoriferi, televisori, lavatrici ecc.

E ancora: 2 veicoli fuori uso quali un camper caravan ed un cassone per camion e due veicoli marcianti utilizzati per il trasporto dei rifiuti abbandonati; denunciate all’a. G. 5 persone di cui 3 italiani e 2 stranieri coinvolti a vario titolo nelle operazioni di trasporto e gestione illecita dei rifiuti speciali. 

L’attività, nata dal continuo e costante controllo del territorio da parte dei carabinieri forestale, ha consentito di individuare l’attività illecita resa ancor più grave dalla combustione dei rifiuti abbandonati sul suolo. Dalle prime stime si calcola che siano stati accumulati circa 7.000 m3 di rifiuti. Gli indagati avevano messo in piedi un vero e proprio sistema di gestione illecita di rifiuti i quali se non più utilizzabili venivano sepolti o combusti e se recuperabili venivano rivenduti conseguendo così un doppio introito sia per lo smaltimento che per la rivendita degli imballagli riutilizzabili l’intervento ha consentito di interrompere l’attività illecita ed avviare tutte le procedure amministrative per la rimozione dei rifiuti dall’area.

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