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Pratica di Mare, 394mila euro al Direttore Generale e trasparenza zero: la Regione commissaria il Consorzio di bonifica

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“Gravi violazioni perpetrate nel corso degli ultimi esercizi e della volontà di impedire qualsiasi controllo diffuso sulle attività, come comprovato dalla persistente violazione delle disposizioni sulla pubblicità degli atti”. Sono queste le motivazioni alla base del provvedimento disposto dalla Regione Lazio che ha decretato il commissariamento del Consorzio di bonifica di Pratica di Mare, l’ente incaricato di monitorare la situazione idrogeologica nell’ampia area compresa tra il litorale romano (Anzio, Nettuno, Ardea, Pomezia) e alcune zone dell’entroterra quali Ariccia, Genzano, Lanuvio, Nemi. L’Amministrazione Zingaretti ha pertanto disposto la nomina di un commissario per il Consorzio che dovrà ora ripristinare la legalità e tentare, altro nodo cruciale della vicenda, di recuperare le somme indebitamente percepite dal Direttore Generale dell’Ente. Già perché proprio il numero 1 dell’Ente, il quale tra l’altro aveva presentato le dimissioni lo scorso Aprile alle quali si erano unite poi anche quelle, tra gli altri, del Presidente, del Vice Presidente e quelle di alcuni membri del Consiglio di Amminstrazione, avrebbe percepito addirittura uno stipendio di 394.000 mila euro, somma al di fuori di ogni canone previsto dalla normativa vigente; oltre a questo, la delibera di cui sopra, datata 5 maggio 2016, evidenzia la diffusa mancanza di trasparenza nell’attività dell’Ente, tanto che a Marzo era già stato nominato un Commissario ad Acta (dopo che il Consorzio era stato diffidato dalla Direzione regionale Risorse idriche e difesa del suolo nel gennaio 2016 ad adempiere “alle disposizioni vigenti in materia di trasparenza e pubblicità” senza ottenere risultati) per far luce su diverse questioni soprattutto sulla pubblicazione degli atti sul sito del Consorzio e uno dei punti riguardava proprio la mancata presentazione dei compensi del Direttore Generale. Del Consorzio adesso rimane poco o nulla: esiste tuttavia la possibilità di ricorrere al TAR contro questa decisione, vedremo se verrà o meno presentato.

 

 

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