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Botte e minacce di morte: arrestato marito violento, deve scontare un anno e mezzo di reclusione

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Polizia

Botte e minacce di morte proseguite anche dopo la separazione, avevano indotto la vittima a denunciare. Fatti che si sarebbero consumati in provincia di Udine e che avrebbero portato l’autorità giudiziaria a emettere nei confronti dell’uomo un ordine di carcerazione eseguito nel territorio della provincia di Latina.

La Polizia arresta il 30enne a San Felice Circeo

Sono stati gli uomini della Polizia di Stato – Questura di Latina nella serata del 20 dicembre scorso, in collaborazione con la Squadra Mobile di Udine, ad arrestare il 30enne del Bangladesh in esecuzione di un ordine di carcerazione emesso dalla Procura della Repubblica di Udine il 18 dicembre scorso a firma del Sostituto Procuratore Claudia Danelon, dovendo l’indagato espiare una pena di anni 1 e mesi 6 di reclusione per il reato di maltrattamenti in famiglia e lesioni personali aggravate, perpetrati sul territorio della provincia di Udine.

La donna vittima di aggressioni anche dopo la separazione

La moglie dell’arrestato, già nel 2011 aveva rappresentato di essere stata vittima di comportamenti violenti e di minacce, seppure solo due anni dopo, nel 2013, si era decisa a sporgere denuncia nei confronti del suo aguzzino. In quel frangente la donna aveva rappresentato che nonostante si fosse volontariamente allontanata dalla casa coniugale, l’indagato continuava a minacciarla di morte e ad aggredirla fisicamente in luoghi pubblici e alla presenza di minori.

Le ricerche partite da Udine si sono concluse nella comunità bengalese di San Felice Circeo

L’uomo è stato rintracciato nel territorio comunale di San Felice Circeo, in provincia di Latina, al termine di un’accurata attività investigativa svolta dai poliziotti del Commissariato di Terracina, che effettuano un costante monitoraggio della comunità bengalese presente in quei territori. Proprio grazie a quest’attenzione hanno notato la presenza del 30enne colpito da misura emessa dalla Procura di Udine. Una volta svolte le formalità di rito l’uomo è stato associato presso la casa circondariale di via Aspromonte a Latina.  

 

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