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‘È stato solo uno scambio di vedute, nessuna lite’: la dirigente scolastica sul diverbio con una docente

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scambio di venute tra dirigente e docente a Monte san biagio

Uno scambio di vedute, come ce ne sono tanti, quello che si è verificato qualche giorno fa in un istituto scolastico di Monte San Biagio che ha avuto come protagoniste la dirigente scolastica e una professoressa in servizio presso quella scuola. La preside ha invitato la professoressa a raggiungere la Presidenza per “visionare e firmare un atto riservato, di sua competenza, trattandosi di sue stesse dichiarazioni in merito a un accadimento scolastico accaduto alla sua presenza”. Sulla vicenda interviene la dirigente scolastico dell’Istituto comprensivo per fare alcune precisazioni su quanto avvenuto.

La dirigente chiarisce cosa è successo con la docente

“La docente – specifica la dirigente – s’è rifiutata di recarsi in Presidenza sebbene in quel frangente non era impegnata in operazioni di scrutinio, poiché in quell’orario aveva già terminato”. Quanto al fatto che la docente è andata sola “è stata la docente Rus a non volerla accompagnare. Ma è stata sollecitata a farsi accompagnare da un collega se lo voleva”.  Sulle ragioni della convocazione la preside si è raccomandata di “tutelare il segreto di ufficio, senza rivolgere alcun avviso alla professoressa, ma solo in ragione del ruolo che svolge”.

La professoressa avrebbe dovuto sottoscrivere una sua dichirazione

Di fronte all’invito, però, sembrerebbe che “la docente, che non intendeva sottoscrivere le proprie dichiarazioni, ostacolando l’attività della Presidenza, rispondeva alzando il tono della voce nel corridoio, inducendo i presenti in allarme e agitazione. Facendo così, ha fatto supporre a tutti che sia stata io a riferire o richiedere qualcosa di inappropriato”. In seguito la professoressa convocata dalla dirigenza avrebbe preso visione del documento nell’atrio e “è stata successivamente invitata dalla dirigente a dirigersi in un’aula appartata, non alla sua presenza, unicamente per tutelare la riservatezza dei documenti che erano stati sottoposti alla sua firma, non ché dell’istituto e del personale, ma soprattutto degli alunni”.

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