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Assegno di inclusione: cos’è, importi, a chi spetta e come richiederlo

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iscro, indennità straordinaria per lavoratori autonomi

Il governo fa un passo indietro, e ricalca i passi passati, e in luogo del Reddito di Cittadinanza introduce il cosiddetto Assegno d’inclusione, misura riservata solamente a quelle famiglie che hanno nel loro nucleo familiare almeno un un minore, un disabile o un over 60, che di fatto richiama in sordina per molti aspetti sia il Reddito suddetto sia la Pensione di Cittadinanza. 

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Insomma, quello di cui stiamo parlandovi in questo articolo potremmo a buon diritto definirlo una vero e proprio sostituto del Reddito di cittadinanza. A partire dal prossimo gennaio 2024 partirà l’Assegno d’inclusione, misura a cui potranno accedere molti degli attuali percettori di Rdc e Pdc con qualche differenza, però, sul versante degli importi che verranno erogati. Ma di cosa si tratta? Ecco qualche dettaglio in più per voi.

Cos’è l’assegno di inclusione?

Partiamo, allora, da una definizione: l’assegno di inclusione è una misura prevista per il sostegno al reddito verso quelle famiglie che a loro carico hanno almeno uno dei seguenti componenti: 

  • minorenne;
  • disabile o comunque invalido percettore di assegno Inps;
  • over 60.

Ovvero, parliamo di tutte quelle famiglie che ad oggi non sono interessate dalla stretta messa in atto dalla recente Legge di Bilancio attraverso la quale si è stabilito che il Reddito di Cittadinanza verrà percepito solamente per 7 mensilità. Queste famiglie che non sono oggetto della stretta di governo, insomma, continueranno a godere del Reddito (o della Pensione) di cittadinanza fino alla fine dell’anno (sempre nel rispetto dei requisiti e delle scadenze). Poi, alla fine, queste potranno accedere a un’altra misura che presenta molti punti in comune con il Reddito, ma che cambia nome, appunto. 

A chi spetta l’assegno di inclusione?

Chi può richiederlo? L’assegno di inclusione può essere richiesto da tutti i i cittadini Ue, o un suo familiare titolare del diritto di soggiorno o del diritto di soggiorno permanente. Oltre a ciò, però, è necessario essere residenti italiani da almeno 5 anni: gli ultimi 2, poi, devono essere avvenuti in modo continuativo. In tutto questo, una buona notizia è rappresentata dal fatto che non è prevista nessuna stretta Isee, come invece si era ipotizzato nei giorni scorsi. Come fissato, il limite per poter accedere alla nuova misura sarà quindi sempre di 9.360 euro

Limite sui patrimoni posseduti

Oltre a ciò sono presenti anche dei limiti sul patrimonio immobiliare che non deve superare i 30 mila euro: in tale limite non è compreso il valore derivante dalla prima casa di proprietà se ha un valore Imu non superiore ai 15.000 euro. 

Importi erogati: a quanto ammontano?

Per quanto riguarda la cifra che verrà erogata, questa ha un importo di base pari a 500 euro al mese, a cui bisognerà aggiungere il rimborso per la componente affitto fino a un massimo di 280 euro. Fino a qui, come è evidente, non ci sono differenze con il Rdc, compreso il fatto ulteriore che il beneficio di cui vi stiamo parlando sarà da considerarsi quale integrazione del reddito familiare. Anche in questo caso la formula da tenere in considerazione è:

6.000 euro * parametro di scala di equivalenza) – Reddito familiare

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