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Bonus 500€ per lavoratori e precari: ecco come averlo

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Allarme contagi Covid a scuola

Scuola. Ora anche i docenti precari avranno il diritto di usufruire del beneficio economico pari a 500,00 euro attraverso la cosiddetta ”Carta Docenti”, riservata per la formazione e l’aggiornamento del personale docente coinvolto nelle scuole. A confermarlo è stata la VI sezione della Corte di Giustizia Europea, attraverso l’ordinanza del 18 maggio 2022.

Carta docenti anche per i precari

L’ordinanza e la sentenza arrivano dopo un ricorso promosso dai legali di Anief, e dopo che, proprio nel mese scorso, il Tribunale di Torino e il Consiglio di Stato si erano espressi già favorevolmente per i precari. La sentenza, poi, cade a pennello si potrebbe dire, perché arriva proprio quando il Governo aveva deciso di ridurre il fondo nella riforma PNRR della carta docenti. 

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Nuovi obiettivi

Un traguardo, così, è stato finalmente raggiunto, ma le sfide sono ancora tante da affrontare. Per il sindacato con alla guida Marcello Pacifico, ora il nuovo obiettivo sarà la retribuzione della formazione in orario di servizio, la quale è si riconosciuta in Europa, ma non garantita in Italia. 

Nessuna differenza lavorativa tra precari e di ruolo

Di fatto, tra un docente di ruolo e un docente precario, dal punto di vista strettamente lavorativo, non c’è alcuna differenza: entrambi svolgono lo stesso ruolo. L’unica differenza è il margine di sicurezza lavorativa e forse un po’ di status sociale in più. Ma il lavoro non cambia, così come l’impatto che l’insegnamento ha sugli studenti. Di conseguenza, l’obbligo di svolgere la medesima attività di aggiornamento e di qualificazione delle proprie competenze professionali rimane valida per tutti.

La sentenza definitiva

In definitiva, la CGUE ha confermato così la tesi difensiva degli avvocati dell’Anief, stabilendo che l’art. 1 della Legge n. 107/2015, nella parte in cui limita l’erogazione di tale bonus al solo personale di ruolo, contrasta con il divieto di discriminazione, consacrato nella clausola 4 dell’accordo quadro europeo sul lavoro a tempo determinato.

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