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Caro bollette e bonus di 600 euro: a chi spetta e come richiederlo

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Come funziona il bonus da 500 euro per i nati 2004?

Le famiglie italiane sono allo stremo. L’economia sta diventano insostenibile: crisi energetica, relativa inflazione, caro spesa, caro carburanti, a inizio gennaio 2023 aumenteranno anche le multe. Insomma, aumenta tutto, o quasi. Ma ciò che spaventa di più gli italiani, e anche la principale gatta da pelare del governo, sono le bollette da pagare. Mentre il governo riabilita i medici no Vax con la scusa della mancanza del personale – numero irrisorio di medici reintegrati – e mentre si approvano leggi grossolane contro i rave party, la vera emergenza è un’altra: la povertà che incombe sulle famiglie. Su ciò, ancora nessuna soluzione all’orizzonte. 

Cosa sono i Fringe Benefit?

Ora, per venire incontro alle famiglie in difficoltà, provate soprattutto, come dicevamo, dal caro-bollette, le aziende e le ditte private possono aiutare i propri dipendenti con il bonus da 600 euro utile per il pagamento di luce, gas ma anche le utenze idriche. La misura resterà in vigore per tutto il 2022, a meno che non ci siano proroghe da parte del governo vigente e non graverà in nessun modo sulle aziende che decideranno di prendere in considerazione la faccenda. A farlo sapere è stata l’Agenzia delle Entrate, con un comunicato stampa ufficiale. Il tema è quello dei “fringe benefit“, quando il datore di lavoro concede al proprio dipendente un aiuto in più. Proprio con il decreto Aiuti Bis del governo Draghi, questo termine è tornato nell’uso comune quando la soglia esentasse del bonus è passata da 258,23 euro alle attuali 600 euro. Una buona notizia è che questa cifra non è soggetta a tassazione Irpef. Sulla questione, poi, l Fisco spiega dettagliatamente modo e mezzo con cui può essere erogata grazie alla circolare numero 35 del 4 novembre 2022.

Chi può beneficiarne e per cosa?

La domanda, dunque, è: chi può sfruttare l’incentivo? “Per utenze domestiche si intendono quelle relative a immobili ad uso abitativo posseduti o detenuti dal dipendente, dal coniuge o dai suoi familiari, a prescindere che vi abbiano o meno stabilito la residenza o il domicilio”, spiega chiaramente la circolare in questione. E, quindi, nelle spese rientrano anche quelle intestate al condominio per gas e acqua. Ma anche quelle per le quali ”pur essendo le utenze intestate al proprietario dell’immobile (locatore), nel contratto di locazione è prevista espressamente una forma di addebito analitico e non forfetario a carico del lavoratore (locatario) o dei propri coniuge e familiari”. Come sottolineato anche da il Messaggero, il contributo può essere versato soltanto dalle aziende private, sono esclusi i lavoratori delle Pa.

Ulteriori dettagli

Ma chi può giovarne? Anzitutto dei cosiddetti Fringe Benefit fanno parte anche “i beni ceduti e i servizi prestati al coniuge del lavoratore o ai familiari indicati nell’articolo 12 del TUIR, nonché i beni e i servizi per i quali venga attribuito il diritto di ottenerli da terzi“, si legge sempre sul comunicato dell’Agenzia. Dunque, prosegue il comunicato, l’incentivo può essere erogato “ad personam” e riguarda “sia i titolari di redditi di lavoro dipendente che di redditi assimilati a quelli di lavoro dipendente“.

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