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Incentivi auto 2022, in arrivo altri aiuti a novembre: ecco per chi e come ottenerli

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Bonus auto

Al via le prenotazioni per i nuovi incentivi destinati all’acquisto di auto non inquinanti fino a 60 g/km CO2. A stabilirlo è il Dpcm adottato dal Governo su proposta del ministro dello Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti. Si potranno ottenere gli incentivi dalle ore 10 del 2 novembre 2022 sulla piattaforma ecobonus.mise.gov. Ecco tutte le informazioni. 

Incentivi auto 2022: in arrivo altri aiuti

A comunicare l’apertura delle prenotazioni è il Mise. “Con l’avvio di questa misura si concretizza il disegno industriale avviato all’inizio del mio mandato per accompagnare la filiera e i cittadini verso la transizione green, puntando su un approccio pragmatico che tenga conto non solo degli effetti economici e ambientali ma anche di quelli sociali”, dichiara il ministro Giorgetti.

“Istituendo per la prima volta al Mise un fondo ad hoc da 8,7 miliardi di euro, sono stati resi strutturali finanziamenti e strumenti dedicati sia al lato dell’offerta che a quello della domanda, con l’obiettivo di imprimere una forte accelerazione nella diffusione di auto meno inquinanti e un solido sostegno alle produzioni industriali italiane”.

Incentivi auto 2022: a chi sono destinati

L’incentivo riguarda i cittadini con un reddito inferiore a 30mila euro. Sono incluse nella misura di sostegno i veicoli di categoria M1, elettriche e ibride plug-in, che potranno beneficare per l’anno 2022 di un incremento del 50% dei contributi finora previsti sulla base delle risorse già stanziate.

Nello specifico gli incentivi saranno rimodulati nel seguente modo:

  • fino a un massimo di 7.500 euro di contributi con rottamazione (4.500 euro senza rottamazione) per l’acquisto di nuovi veicoli con emissioni comprese nella fascia 0-20 g/km CO2 e con prezzo di listino della casa automobilistica pari o inferiore a 35.000 euro Iva esclusa;
  • fino a un massimo di 6.000 euro di contributi con rottamazione (3.000 euro senza rottamazione) per l’acquisto di nuovi veicoli con emissioni comprese nella fascia 21-60 g/km CO2 e con prezzo di listino della casa automobilistica pari o inferiore a 45.000 euro Iva esclusa.

Non solo ai cittadini con reddito sotto ai 30mila euro: i nuovi ecobonus spetteranno anche alle persone giuridiche che svolgono attività di noleggio auto con finalità commerciali, diverse dal car sharing, purché mantengano la proprietà dei veicoli almeno per 12 mesi.

Per queste categorie l’erogazione dei contributi seguirà la seguente ripartizione:

  • fino a un massimo di 2.500 euro di contributi con rottamazione (1.500 euro senza rottamazione) per l’acquisto di nuovi veicoli con emissioni comprese nella fascia 0-20 g/km CO2 e con prezzo di listino della casa automobilistica pari o inferiore a 35.000 euro Iva esclusa;
  • fino a un massimo di 2.000 euro di contributi con rottamazione (1.000 euro senza rottamazione) per l’acquisto di nuovi veicoli con emissioni comprese nella fascia 21-60 g/km CO2 e con prezzo di listino della casa automobilistica pari o inferiore a 45.000 euro Iva esclusa.

Come richiedere l’incentivo

Per ciascun tipo di veicolo è richiesto il rispetto di determinate caratteristiche che si possono trovare sul sito ufficiale dell’incentivo ecobonus.mise.gov.it. Inoltre, per richiederlo è necessario effettuare i passaggi seguenti insieme al concessionario o rivenditore, come riportato sul sito ufficiale dell’ecobonus:

  • Prenotazione: il concessionario/rivenditore, una volta completata la registrazione alla piattaforma, procede con la prenotazione del contributo per ogni veicolo e, in base alla disponibilità del fondo, riceve conferma della prenotazione effettuata.
  • Erogazione: il concessionario/rivenditore riconosce al suo cliente il contributo tramite compensazione del prezzo di acquisto.
  • Rimborso: il costruttore/importatore del veicolo rimborsa al concessionario/rivenditore il contributo erogato.
  • Recupero: il costruttore/importatore del veicolo riceve dal concessionario/rivenditore tutta la documentazione utile per recuperare il contributo rimborsato sotto forma di credito d’imposta

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