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Pensione minima 2023: quando aumenta e come fare per calcolarla

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La Legge di Bilancio ha previsto l’aumento delle pensioni, tutte nessuna esclusa. Incremento che va a rinfrancare un po’ le tasche degli italiani è quello della pensione minima. Un provvedimento avvenuto sia in base alla rivalutazione, cioè al meccanismo che tiene conto dell’inflazione che si registra nell’ultimo anno, sia sulla base dell’aumento che va interessare tutti i pensionati che percepiscono una somma inferiore alla pensione minima. Purché si tratti di persone che hanno compiuto i 75 anni di età.

Nel 2022 la pensione minima ammontava a 525, 38 euro, dal 2023 arriverà a 600 euro al mese. Andiamo, però, a vedere nello specifico quali saranno gli aumenti per coloro che percepiscono meno di 525 euro al mese.

Quali sono i criteri applicati per calcolare l’eventuale aumento 

Tra i criteri utilizzati c’è il tasso di rivalutazione che nel 2023 ammonta a 7,3%, una percentuale che verrà applicata a tutti coloro che percepiscono 4 volte in meno rispetto al trattamento minimo. Volendo andare a fare un calcolo più preciso, se nel 2022 gli importi sono stati aumentati dello 0,2% a causa della rivalutazione, arrivando a 525,38 euro mensili, ora con un incremento del 7,3% la somma stabilita per la pensione minima arriverà a 563,73 euro. Con un importo complessivo annuale che è pari a 7.328.49 euro.

È previsto che chi percepisce una somma inferiore a 563,73 euro possa avere un incremento per raggiungere tale importo. Ma non sarà riconosciuto a tutti, bisogna che ci siano alcuni requisiti specifici: deve essere calcolata con il sistema retributivo, occorre poi avere una dichiarazione dei redditi secondo la quale si percepisce non più di 7.328,49 euro.

Le disposizioni della Legge di Bilancio

Nella legge di Bilancio si legge: “Al fine di contrastare gli effetti negativi delle tensioni inflazionistiche registrate e attese per il biennio 2022-2023 per le pensioni di importo pari o inferiore al trattamento minimo INPS, in via eccezionale con decorrenza 1° gennaio 2023, con riferimento al trattamento pensionistico lordo complessivo in pagamento per ciascuna delle mensilità da gennaio 2023 a dicembre 2024, ivi inclusa la tredicesima mensilità spettante, è riconosciuto in via transitoria un incremento, limitatamente alle predette mensilità e rispetto al trattamento mensile determinato sulla base della normativa vigente prima dell’entrata in vigore della presente legge, di 1,5 punti percentuali per l’anno 2023 e di 2,7 punti percentuali per l’anno 2024”.

Se, quindi, la pensione è inferiore a 563,73 euro l’incremento sarà pari a 1,5% e il massimo aumento garantito sarà di 8,45 euro con la pensione che raggiungerà l’importo di 572,18 euro. Chi percepisce una pensione superiore a 563,73 euro ma inferiore ai 572,18 euro avrà diritto a una integrazione parziale. Questi calcoli sono irrilevanti per chi ha raggiunto i 75 anni di età, al quale spetterà un incremento fino a 600 euro al mese.

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