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Stipendi più alti con il Governo Meloni: ecco di quanto, le ultime novità

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L’intenzione del Governo Meloni di aumentare gli stipendi degli italiani fermi ormai da anni nonostante l’inflazione è una notizia diffusa e anche Confindustria è convinta che si tratti di una necessità per dare risposte ai lavoratori italiani. Per questo motivo il presidente del Confindustria, Carlo Bonomi chiede al Governo di tagliare al più presto il cuneo fiscale di almeno 5 punti. Una posizione chiara quella di Bonomi che, approfittando della posizione assunta dal Governo preme l’acceleratore sul progetto che, invece, potrebbe slittare, secondo quanto è emerso nelle ultime ore.

Confindustria chiede il taglio del cuneo fiscale

Il presidente di Confindustria non ha dubbi che per contrastare l’inflazione occorra tagliare le tasse sul lavoro. A questo punto la parola, però, passa al Governo bisognerà vedere cosa intende fare nell’ormai prossima Legge di Bilancio. In tanti si chiedono se effettivamente ci sarà un aumento degli stipendi a partire dal prossimo anno.

Bonomi è convinto che il taglio di 5 punti del cuneo fiscale sia la soluzione, una risorsa da utilizzare due terzi per i lavoratori, uno per le aziende. Un’idea per fare in modo che a fine anno i lavoratori possano contare su circa 1.200 euro in più l’anno. Ci sarebbe, per chi guadagna mille euro al mese, un aumento di 33 mensili in busta paga; per chi ne guadagna 1.500 avrà 50 euro in più in busta paga; per chi ne guadagna 2.000 avrà 66 euro in più.

Il progetto di far aumentare gli stipendi

Il progetto di Confindustria prevede un aumento immediato degli stipendi, mentre secondo l’annuncio fatto dalla Meloni dovrebbe avvenire gradualmente. Al momento l’unica cosa certa sembra essere che nella prossima Legge di Bilancio è previsto lo sgravio contributivo del 2% per coloro che hanno un reddito inferiore ai 35mila euro. Sembra, però, che per poter sapere quale e se ci saranno incrementi salariali bisognerà attendere, anche perché il sottosegretario all’Economia ha segnato come priorità: il problema legato al caro energia. Solo dopo il Governo sembra intenzionato ad affrontare il taglio del cuneo fiscale.

Giancarlo Giorgetti, ministro dell’Economia, ha però rassicurato che del taglio del cuneo fiscale di parlerà a brevissimo nell’incontro tra Governo e sindacati. Probabilmente arriverà un primo parziale aumento degli stipendi prima del taglio del cuneo fiscale.

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