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Omicidio di Alberto Brasili, il 19enne ucciso dai militanti di estrema destra

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alberto brasili

L’omicidio di Alberto Brasili risale al 25 maggio del 1975, quando il 19enne fu aggredito mentre si trovava in giro con la fidanzata, che rimase ferita. 

enrico caruso
L’omicidio di Alberto Brasili – Ilcorrieredellacittà.com

 

Dall’agguato ad Alberto Brasili, il regista Carlo Lizzani trasse lo spunto per il film: San Babila ore 20: un delitto inutile.

L’omicidio di Alberto Brasili

Nato in una famiglia dalle condizioni economiche precarie, Alberto Brasili – dall’età di quattordici anni – era uno studente lavoratore. Di giorno lavorava in un negozio di antifurti elettrici in Piazza de Angeli a Milano, di sera frequentava la scuola.

Nel clima difficile di quel periodo, i cosiddetti anni di piombo, il giovane studente non rimase indifferente alle lotte portate avanti dai gruppi di sinistra. Prese parte all’occupazione dell’Istituto in cui studiava per chiedere l’introduzione del biennio. Durante le azioni di sgombero, venne fermato dalla polizia e identificato. 

Nel 1975 il clima fra le fazioni di estrema destra e quelle di estrema sinistra è infuocato. La sera dell’omicidio, domenica 25 maggio 1975, Alberto Brasili stava passeggiando in centro con la fidanzata, Lucia Corna, poco più piccola di lui. In via Mascagni, Alberto notò un adesivo elettorale del Movimento Sociale Italiano e lo staccò dal palo della luce. Quel gesto, apparentemente innocuo, gli costò la vita. 

Giovanni Sciavicco, Enrico Caruso, Pietro Croce, Giorgio Nicolosi e Antonio Bega – tutti militanti di estrema destra – credendo che Brasili fosse un comunista, decisero di pedinarlo. Quando il 19enne e la fidanzata si accorsero di essere seguiti, era ormai troppo tardi. 

L’agguato scattò di fronte alla sede provinciale dell’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia.

«Li ho sentiti arrivare quando erano ormai alle nostre spalle e ho visto luccicare le lame dei coltelli. Uno dei cinque mi ha afferrata e ha cominciato a colpirmi mentre gli altri si accanivano su Alberto» avrebbe poi raccontato Lucia, riuscita miracolosamente a sopravvivere all’agguato mortale. Alberto Brasili fu colpito da cinque coltellate, una delle quali – mortale – al cuore. Morì appena giunto all’ospedale Fatebenefratelli di Milano. La fidanzata riportò ferite più lievi. 

I sospetti e le condanne

In un primo momento si diffuse la notizia che a macchiarsi del delitto del giovane studente fossero stati militanti di sinistra che avrebbero scambiato la vittima per un avversario politico. Il Manifesto, giornale comunista, parlò di un complotto fascista, ad appena tre giorni dall’anniversario di piazza della Loggia.

Per il delitto di Alberto Brasili, Antonio Bega sarà condannato a 17 anni e 8 mesi, Giorgio Nicolosi, Enrico Caruso e Pietro Croce a 16 anni e 4 mesi, Giovanni Sciavicco, minorenne all’epoca dei fatti, a 10 anni di reclusione.

Dall’agguato al giovane studente, il regista Carlo Lizzani trasse lo spunto per il film: San Babila ore 20: un delitto inutile.

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