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Pomezia e Unipomezia, primato in classifica ma “senza tifosi”, il Comunale resta chiuso al pubblico: perché?

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Stadio pomezia Comunale chiuso al pubblico

Prime in campionato nei rispettivi gironi del torneo di Eccellenza ma senza l’affetto e il calore del pubblico. Ci occupiamo dello ‘strano caso’ a Pomezia dove il principale impianto sportivo cittadino continua a restare off limits al pubblico. Perché?

Pomezia Calcio e Unipomezia volano in campionato: la prima è in testa al girone A di Eccellenza con 36 punti, la seconda guida il raggruppamento B con 41. Entrambe, pertanto, si sono laureate campioni d’inverno e puntano con decisione alla promozione in Serie D. 

Stadio pomezia Comunale chiuso al pubblico
Il Comunale di Via Varrone a Pomezia in una foto d’archivio – (ilcorrieredellacitta.com)

Peccato però che, da qualche tempo a questa parte, non ci sia nessuno sugli spalti – eccezion fatta per le partite in trasferta chiaramente – ad applaudire le gesta in campo dei propri beniamini. Entrambe le compagini infatti, pur disputando le gare casalinghe presso lo stadio di Via Varrone, non possono disporre del supporto del proprio tifo essendo le tribune ancora interdette. Un paradosso insomma, anche e soprattutto se, sognando un po’, si prova a guardare al futuro. 

Perché le tribune del Comunale di Pomezia sono (ancora) chiuse

Del caso ci eravamo occupati anche in precedenza. Oltre all’aspetto logistico avevamo documentato come, pur di guardare le partite, i tifosi si fossero ingegnati per cercare di sbirciare all’interno del campo di Via Varrone. Scalette improvvisate, provetti “tarzan” arrampicati sugli alberi e c’è chi perfino era riuscito a raggiungere il tetto della vicina scuola salendo per le scale antincendio. Da allora però – era l’ottobre 2022 – non è cambiato nulla. 

Stadio Comunale Pomezia chiuso
L’Unipomezia vola in campionato ma non può contare sul calore del pubblico: il Comunale è chiuso ai tifosi – (ilcorrieredellacitta.com)

Il Comunale infatti continua a restare chiuso con buona pace dei tifosi che devono accontentarsi dei resoconti sulla stampa o sulle immagini video realizzate, talvolta anche in diretta c’è da dire, dalle emittenti locali o dai canali ufficiali delle società stesse. Nulla che può reggere però il confronto con l’atmosfera da stadio. 

Walter De Bardi: “Troppi stadi chiusi nel Lazio”

Il problema in realtà non riguarda soltanto Pomezia. Ne parliamo con Walter De Bardi, ex giocatore, allenatore del Pomezia, nonché storico del calcio laziale e autore di alcuni libri sull’argomento.
 
Che tipo di situazione vive la nostra Regione sul fronte stadi?
 

“Una situazione sempre più paradossale direi. Tante, TROPPE squadre partecipanti al campionato nazionale di serie D e al campionato di Eccellenza non possono usufruire del proprio campo di gioco. I motivi sono tanti e non sempre sono gli stessi. Ma il problema è che i tanti appassionati non conoscono il motivo di tali decisioni. Gli impianti non sono a norma, e chi deve fare i lavori per l’adeguamento per renderli “regolari”? Il Comune, il gestore dell’impianto…”

Che idea si è fatto sulla situazione di Pomezia?

“Pomezia vive una realtà quasi surreale. Le due squadre principali, Pomezia Calcio 1957 e ASD UniPomezia, partecipanti entrambi al campionato di Eccellenza si sono laureate Campioni d’inverno, per di più con una giornata di anticipo. Ma è dall’inizio dell’anno che giocano a porte chiuse senza l’apporto del pubblico. Perché? La gente di Pomezia non conosce il motivo. Spero che qualcuno ce lo dica”. 

Silenzio (per ora) dal Comune

Tirando le somme l’unica, amara, certezza per le società è quella di dover giocare, una settimana sì e una no, a porte chiuse. Da quanto raccolto dalla nostra Redazione dietro alla chiusura al pubblico dello stadio ci sarebbero problemi legati alla sua agibilità e dunque problematiche di natura strutturale. Sui quali, però, bisognerebbe intervenire. Per saperne di più ci siamo rivolti allora al Comune di Pomezia che detiene la gestione dell’impianto. Al momento però l’Ente non ha ancora risposto alle nostre domande.

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