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Pomezia, restyling giardini Petrucci…un anno dopo: ancora tante le barriere da abbattere (FOTO)

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Restyling Giardini Petrucci Pomezia

A distanza di un anno dal nostro servizio sui nuovi giardini Petrucci a Pomezia, oggetto di recente restyling nel corso della passata Amministrazione del M5S, siamo tornati per verificare se le criticità in materia di accessibilità e inclusività che avevamo segnalato siano state o meno risolte. Come vi avevamo raccontato, l’area verde nella centralissima Piazza Indipendenza, proprio a due passi dalla sede del Comune, non era completamente accessibile alle persone con disabilità; pur avendo riscontrato infatti alcuni interventi specifici ben concepiti, come ad esempio la rampa di accesso laterale, realizzata secondo tutti i canoni di legge, in altri casi non solo le barriere architettoniche non erano state abbattute ma, paradossalmente, ne erano state create di ulteriori “ex novo”. Ebbene, a distanza di 12 mesi – tenendo comunque presente che in mezzo abbiamo avuto un periodo di Commissariamento del Comune – sarà cambiato qualcosa?

La ricognizione nei giardini Petrucci a Pomezia: parola all’esperto

Nel precedente servizio eravamo stati accompagnati da Carlo Rossetti, Presidente Onorario dell’AISA (Ass. Italiana per la lotta alle Sindromi Atassiche) e da Paolo Columpsi, volontario e responsabile cerimoniale della medesima Associazione. Quest’anno invece abbiamo chiesto la collaborazione dell’Architetto Paolo Moscogiuri, esperto in barriere architettoniche. E’ lui che ha realizzato il dossier sulle barriere presenti in città per la Cellula Coscioni utilizzato nel ricorso in Tribunale (vinto) contro il Comune di Pomezia per la tardiva adozione dei PEBA.

Le barriere architettoniche ancora da abbattere nel parco

Ebbene, per quanto riguarda la ricognizione nei giardini Petrucci sono otto i punti critici che abbiamo individuato mettendoli in relazione con quanto avevamo riscontrato nel maggio 2022.

1. Il parcheggio per persone con disabilità in strada è privo della rampa per il marciapiede – Non risolto

Il primo punto riguarda lo stallo in strada riservato alle persone con disabilità pensato per essere di servizio al parco. Manca però la relativa rampa di acceso al marciapiede: la situazione costituisce un grave pericolo perché, come vi avevamo documentato, costringe il cittadino/a, qualora siano presenti veicoli parcheggiati, a percorrere un tratto in mezzo alla strada contromano per raggiungere il primo varco utile. Purtroppo, rispetto allo scorso anno, non è cambiato nulla.

Giardini petrucci Pomezia non accessibili
Assenza di rampa adiacente al posto auto con disabilità

Giardini petrucci Pomezia non accessibili

 

2. L’ingresso: mancanza di segnaletica e pannello in plexiglas poco leggibile – Non risolto

Arriviamo all’entrata del parco. Qui, già lo scorso anno, avevamo riscontrato la poca o nulla visibilità del pannello descrittivo in plexiglas dei giardini; il materiale trasparente, magari ottimale dal punto di vista estetico non lo è affatto da quello pratico: per un ipovedente è praticamente impossibile leggere quanto riportato e inoltre il percorso tattile per non vedenti riporta soltanto la mera disposizione interna dell’area verde e non menziona nulla di quanto sopra riportato in forma scritta (come ad esempio le informazioni inerenti alla storia del parco). Non solo. “In questo caso il percorso tattile andrebbe rivisto anche per come è stato concepito dato che la parte che indica il luogo in cui si trova il cartello, e quindi l’avventore con disabilità, (il classico “Voi siete qui”,ndr) non ha una texture differente e dunque è indistinguibile dal resto”, aggiunge Paolo Moscogiuri. “Ma c’è dell’altro. Manca completamente anche la segnaletica a terra: sia quella di servizio davanti al pannello informativo, che ne indica la presenza per l’appunto, né, ancora più grave, quello di “pericolo valicabile”, davanti alla scalinata”.

Giardini Petrucci

3. La rampa di accesso – Nuova problematica riscontrata

Per quanto riguarda la rampa laterale per entrare nel parco con una sedia a rotelle – ma anche per chi ha un passeggino – in questo caso lo scorso anno non erano state segnalate problematiche, anzi. Gli esperti da noi interpellati l’avevano definita più che ottimale, giudizio confermato anche stavolta dall’Arch. Moscogiuri. “Tuttavia – ci spiega – nel frattempo è sorta la necessità di riparare le grate e il mattonato che si trovano a metà e a fine percorso. Questo perché si sono creati degli avvallamenti/buche che creano un grave pericolo alle sedie a rotelle in quanto le piccole ruote anteriori delle carrozzine possono incastrarsi rischiando di far cadere l’occupante”.

Petrucci

4. Servizi presenti nel parco (panchine, cartellonistica, cestini, ecc.) non accessibili alle persone con disabilità – Non risolto/Risolto l’accesso per la fontanella

E’ questo uno degli aspetti più critici del progetto di restyling del parco. La nuova disposizione dei giardini infatti, a causa della presenza in molti punti della ghiaia, non permette alle persone con disabilità di raggiungere tutte le aree presenti ma sopratutto ne impedisce l’accesso a quelle dove si trovano i servizi installati. Dalle panchine, irraggiungibili, ai pannelli informativi, passando, banalmente, anche per i cestini getta carte. Comprendendo benissimo che non era possibile – chiaramente – “cementificare” l’intero parco, è innegabile tuttavia che una semplicissima diversa disposizione degli arredi, mantenendo il percorso attuale, avrebbe risolto, o meglio, non avrebbe creato affatto il problema. Ancora irrisolta invece la questione delle rampe di accesso ai due terrapieni laterali dove è rimasto inalterato il dislivello. Qualcosa tuttavia, c’è da dire, sul fronte dell’accessibilità è stato fatto: la fontanella d’acqua, l’unica presente nel parco, rispetto allo scorso anno oggi è finalmente raggiungibile anche alle persone con disabilità motoria avendo predisposto un percorso aggiuntivo dedicato. Su questo punto specifico dunque plauso all’intervento del Comune.

 

 

5. Bagni aperti – Risolto (in parte)

Venendo ai bagni presenti, rispetto alla nostra precedente ricognizione, questi ultimi risultano ora aperti e dunque un miglioramento in questo caso c’è stato. A quanto pare al momento l’orario di servizio riguarda soltanto le fasce orarie 9-12 e 15-18, dal lunedì al venerdì. Ci sono tuttavia alcune annotazioni da fare, e la prima potrebbe essere proprio quella di estendere anche al weekend, in vista dell’estate, l’apertura dei servizi. Ma, al di là di questo, alcuni cittadini ci hanno segnalato che all’interno manca ogni sorta d’areazione, sia “fisica” (come delle finestre ma c’è il problema che i bagni si trovano sotto alla piazza), che meccanica (come degli aeratori); inoltre il maniglione antipanico della porta d’accesso – oltremodo arrugginita – è rotto. Chiesta anche una telecamera per scongiurare che, quando i bagni sono chiusi, l’incivile di turno urini proprio davanti alla porta. Dal punto di vista delle barriere architettoniche, evidenzia Moscogiuri, “all’interno del bagno per persone con disabilità mancano i supporti di sostegno a fianco dei servizi igienici in assenza dei quali è impossibile usufruirne”. Ultimo aspetto la cartellonistica indica l’accessibilità ai bagni soltanto per gli uomini e per le persone con disabilità ma non per le donne: i servizi igienici femminili, non accessibili per una persona con disabilità in quanto privi di rampa, sono peraltro chiusi. Se dunque gli altri bagni sono da intendersi indistintamente per tutte le persone serve quantomeno spostare il cartello delle donne affiancandolo agli altri presenti.

6. Pannelli informativi mal posizionati e privi di codice tattile – Non risolto

Tornando all’area del parco altre “barriere” si riscontrano – e nulla è cambiato – nei pannelli informativi presenti all’interno. “Sottolineo in questo caso un altro paradosso – ci spiega l’Architetto – come quello di aver messo il pannello per chi si sposta in carrozzina, e dunque per una persona con disabilità motoria, in un punto inaccessibile a causa della ghiaia; mentre l’altro, per le persone non vedenti/ipovedenti, oltre a mancare di codice tattile è sprovvisto, nuovamente, di segnaletica di servizio”.

Giardini Petrucci

7. Monumento ai caduti non accessibile – Non risolto

Un altro punto rimasto irrisolto è quello del monumento ai caduti. In questo caso manca una rampa di accesso e ciò crea una discriminazione tra chi può salire i gradini e chi no.

8. Area cani accessibile parzialmente – Non risolto

Chiudiamo la nostra ricognizione con l’area cani presente alla fine dei giardini Petrucci. “La zona è accessibile ma solo fino a circa un metro dal cancello; poi sia per il disabile motorio che per quello visivo è impossibile spostarsi da lì, dove peraltro manca anche una seduta”, ci spiega l’Arch. Moscogiuri. “Inoltre, nuovamente, non è stata predisposta la segnaletica a terra per i disabili visivi”. Piccolo appunto a margine andrebbe sistemata anche la fontanella che al momento è sprovvista di scarico; quando viene utilizzata infatti l’acqua fuoriesce dalla vaschetta alla base (completamente chiusa) e finisce per allagare l’area, trasformando l’area in una vera e propria piscina di fango.

Fontanella Petrucci

Giardini petrucci

 

 

 

Il messaggio per la neo Sindaca Veronica Felici

Insomma, di interventi da predisporre, come visto, ce ne sono considerando che le barriere architettoniche da abbattere sono ancora tante. L’obiettivo del nostro servizio non vuole e non deve essere una critica fine a sé stessa (o ideologica) nei confronti del Comune anche perché, nel complesso, il restyling del parco ha restituito decoro ad un’area che era finita un po’ abbandonata; detto questo è però chiaro che, dal punto di vista dell’accessibilità, e quindi dell’inclusività, andava e va fatto molto di più correggendo gli errori commessi (e non lo diciamo noi ma chiaramente degli esperti sull’argomento). L’auspicio è dunque quello che da un lato prossimamente il Comune e la nuova Amministrazione riescano ad intervenire sistemando le criticità riscontrate; dall’altro che il caso “giardini Petrucci” possa essere da monito per i lavori futuri sul territorio ed evitare così che si debba rimettere mano – oltre che andando contro ai dettami normativi in materia di inclusività e accessibilità per le persone con disabilità – ad un’opera pubblica appena inaugurata.

 

 

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