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Roma, dimesso il bimbo travolto da auto pirata. Il papà: ‘Contiamo che sia identificato il responsabile’

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Roma, torna a casa il bimbo investito da auto pirata: sollievo per la famiglia, ora il piccolo dovrà iniziare la convalescenza.

Sembrava tutto finito, invece si può ricominciare. Senza dimenticare il passato. Questo pensano i genitori del piccolo che lunedì scorso è stato investito da un’auto pirata: le speranze erano flebili. Il pronto intervento, però, ha fatto sì che il peggio venisse scongiurato: il piccolo torna a casa dopo una degenza al Bambin Gesù. Lo rende noto il padre con qualche scatto del piccolo condiviso sul gruppo Facebook del quartiere Trieste. Sollievo, ma si cerca ancora giustizia.

Il piccolo dovrà affrontare un percorso di convalescenza nelle prossime settimane: impegnativo, ma necessario. Il referto non mente: “Nostro figlio – spiegano entrambi i genitori – dovrà portare il busto per un mese intero”. La convalescenza sarà lunga e impegnativa, complice il gran caldo di queste ultime settimane. Continuano, intanto, le indagini per capire chi ci sia alla base del folle gesto che lunedì scorso ha cambiato la vita del piccolo.

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Roma, torna a casa il bimbo travolto da un’auto pirata: “Ora serve giustizia”

I Carabinieri stanno continuando a setacciare le telecamere presenti in Via Priscilla per cercare di ultimare la ricostruzione e determinare la dinamica del misfatto: chi ha investito il piccolo, che ha riportato lo schiacciamento di cinque vertebre, tra cui la lesione di quella centrale, non ha poi avuto la prontezza di soccorrere il bambino. Quindi scatta l’accusa di omissione di soccorso più quella di lesioni. L’unica cosa certa, finora, è che si tratta di una Peugeot bianca.

Il quartiere attende chiarezza, ma intanto il piccolo – protagonista di questa sventura – può dirsi sereno e tornare fra le mura di casa propria. Epilogo non scontato, per questo i genitori ringraziano tutti. Una vicenda che avrebbe potuto finire in maniera diversa, ma fortunatamente non c’è bisogno di fare ipotesi. Serve tempo e chiarezza. Due aspetti appannaggio di una collettività desiderosa di risposte. 

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