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Allarme zanzare in Italia, l’Ecdc: “Più casi di febbre del Nilo, rischio aumento dei morti”

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L’Ecdc, il centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie, ha lanciato l’allarme rispetto alla presenza di zanzare invasive come Aedes albopictus e Aedes aegypti. Una delle motivazioni della cospicua presenza degli insetti è da ricercarsi nella tendenza al riscaldamento in Europa, con ondate di calore e inondazioni più frequenti e più gravi. Fenomeni quest’ultimi che creano condizioni maggiormente favorevoli per la presenza delle specie di zanzare pocanzi menzionate. Ora per prevenire le infezioni è possibile mettere in atto una serie di misure. Vediamo adesso nel dettaglio la situazione sui contagi e cosa fare per porre un freno a tale problematica.  

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L’allarme zanzare lanciato dall’Ecdc, il punto sui contagi

Come dicevamo, un grido d’allarme in tal senso fa capolino dall’Ecdc, che teme possano esserci più casi di decessi da dengue, chikungunya e febbre del Nilo Occidentale. Ora, nel 2022 nell’Ue e See sono stati segnalati 1.133 casi umani e 92 decessi da infezione da virus del Nilo. Di questi, 1.112 acquisiti localmente in 11 paesi, con in testa l’Italia con 723 casi segnalati localmente. Ora, l’Ecdc segnala che dieci anni fa – quindi nel 2013 – la zanzara Aedes albopictus si era insediata in otto paesi Ue/See, con 114 regioni colpite. Invece, adesso è presente in 13 paesi e 337 regioni: “Negli ultimi anni abbiamo assistito a una diffusione geografica di specie di zanzare invasive in aree precedentemente non colpite nell’Ue/See”, dichiara Andrea Ammon, direttrice della comunicazione del Centro che poi aggiunge: “Se continua così, possiamo aspettarci di vedere più casi e morti possibili per malattie come dengue, chikungunya e febbre del Nilo occidentale. Gli sforzi devono concentrarsi sui modi per controllare la popolazione di zanzare, migliorare la sorveglianza  e applicare misure di protezione individuale”. 

Le infezioni 

Oltre ai 723 contagi locali da virus del Nilo occidentale segnalati in Italia, ci sono poi quelli registrati in Grecia (286), Romania (47), Germania (16), Ungheria (14), Croazia (8), Austria (6), Francia (6), Spagna (4), Slovacchia (1) e Bulgaria (1). Invece, i casi di dengue acquisita localmente nell’Ue sono stati 71 nel 2022, casi pari a quelli segnalati tra il 2010 e il 2021. 

La prevenzione 

Per quel che riguarda invece la prevenzione delle infezioni, l’Ecdc ricorda che tra i modi per controllare le popolazioni di zanzare ci sono l’eliminazione delle fonti di acqua stagnante dove si riproducono gli insetti, l’uso di larvicidi ecologici e la promozione della consapevolezza della comunità rispetto al controllo delle zanzare. Invece le misure di protezione personale includono l’uso di zanzariere – di preferenza reti trattate con insetticidi – oppure il sonno in stanche schermate o climatizzate. Ancora, l’uso di indumenti che coprano la maggior parte del corpo, nonché l’utilizzo di repellenti che possano tenere lontano gli insetti. 

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