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IT-Alert in Italia: cos’è e come funziona, in Toscana il primo test

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IT-Alert, primo test regionale in Toscana

Immaginate di ricevere sul vostro smartphone un messaggio che vi avvisa di un terremoto imminente, di un’alluvione in arrivo o di una fuga radioattiva. Non si tratta di una fantasia, ma di una realtà in via di sperimentazione in Italia. Si chiama IT-Alert ed è il nuovo sistema di allarme pubblico nazionale gestito dalla Protezione Civile, che ha lo scopo di informare tempestivamente la popolazione in caso di gravi emergenze o catastrofi naturali o umane. Il sistema si basa sulla tecnologia del cell-broadcast, che permette di inviare messaggi di testo generalizzati a tutti i telefoni cellulari connessi a una determinata area geografica, senza bisogno di scaricare alcuna applicazione o registrarsi ad alcun servizio. Il primo test su scala regionale si è svolto oggi, 28 giugno 2023, in Toscana, coinvolgendo milioni di utenti. Ma come funziona IT-Alert e quali sono i suoi vantaggi e i suoi limiti?

Cos’è e come funziona IT-Alert

IT-Alert è un sistema multicanale che utilizza il cell-broadcast, le app mobile e i servizi web per diffondere i messaggi di allarme. Il cell-broadcast è una modalità di comunicazione unidirezionale e generalizzata di messaggi di testo, che consente la ricezione dei messaggi anche in condizioni di linea limitata o saturazione della banda. I messaggi possono essere inviati a un gruppo di celle telefoniche geograficamente vicine, delimitando così un’area corrispondente a quella interessata dall’evento. Per ricevere le notifiche, basta avere il telefono acceso, non in modalità aereo e connesso alla rete. Non serve scaricare o registrarsi ad alcuna applicazione. Una volta ricevuto il messaggio, questo comparirà direttamente sullo schermo, bloccando temporaneamente tutte le altre funzioni del telefono. Per ripristinare il dispositivo alle normali condizioni, sarà sufficiente toccare la notifica per confermare la ricezione. A quel punto, il messaggio scomparirà dallo schermo ma verrà conservato tra le notifiche degli avvisi di emergenza.

Quando e dove si svolgeranno i test

IT-Alert è attualmente in fase sperimentale. Il sistema è stato testato su scala locale nel 2022 a Vulcano, simulando un’eruzione, e nella Provincia di Reggio Calabria, simulando un terremoto nell’area dello Stretto. Il primo test pubblico su scala regionale si è svolto oggi, 28 giugno 2023, in Toscana. Alle ore 12 tutti gli smartphone agganciati a cellule telefoniche toscane hanno ricevuto in contemporanea un messaggio; si trattava di un messaggio di test, per verificare l’invio e la ricezione dei messaggi e ottenere i primi feedback. Entro la fine del 2023 saranno coinvolte tutte le regioni e province autonome del paese.

In quali situazioni di emergenza verranno inviate le notifiche

IT-Alert nasce con l’obiettivo di coprire “l’ultimo miglio” dell’informazione in ambito di protezione civile e raggiungere i cittadini potenzialmente interessati da una situazione di emergenza. Il sistema verrà utilizzato per avvisare la popolazione in caso di gravi emergenze o catastrofi imminenti o in corso, tra cui eventi climatici estremi, crisi radiologiche o nucleari e altre catastrofi umane o ambientali. I messaggi conterranno informazioni utili su cosa fare e cosa non fare, dove andare e dove non andare, a chi rivolgersi e chi contattare.

Cosa non fa IT-Alert: i limiti

IT-Alert non è un sistema di allerta meteo o sismico. Non sostituisce i sistemi di previsione e monitoraggio degli eventi naturali, ma li integra con un canale di comunicazione diretto e rapido con la popolazione. IT-Alert non è nemmeno un sistema di geolocalizzazione. Non raccoglie né trasmette dati personali o di posizione degli utenti, ma si basa sulla localizzazione delle celle telefoniche. IT-Alert non è infine un sistema infallibile; può presentare dei limiti tecnici, come la mancata ricezione dei messaggi in assenza totale di copertura o la ricezione dei messaggi da parte di utenti situati nelle aree limitrofe a quella interessata dall’evento. Si tratta di uno strumento utile ma non sufficiente per affrontare le emergenze, che richiedono sempre la responsabilità e la collaborazione di tutti.

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