Home » Italia » Stretta del governo sugli youtuber dopo l’incidente a Casal Palocco: fino a 5 anni per l’istigazione sul web

Stretta del governo sugli youtuber dopo l’incidente a Casal Palocco: fino a 5 anni per l’istigazione sul web

Pubblicato il
youtuber

La morte di Manuel, il bambino di soli 5 anni che ha perso la vita nell’incidente che si è verificato a Casal Palocco mercoledì scorso, ha sicuramente rappresentato un monito anche per il governo, affinchè intervenisse per regolamentare le attività degli youtuber. L’idea è quella di creare un reato ad hoc per coloro i quali, avendo un ruolo e numerosi follower su piattaforme digitali, esalta condotte illegali o istiga alla violenza. Una normativa che dovrebbe prevedere fino a 5 anni di carcere.

Provvedimento che potrebbe rientrare nell’anti baby gang proposto dalla Lega

Un provvedimento che andrebbe ad ‘appoggiarsi’ a quello già in cantiere: l’’anti baby gang’, richiesto dalla Lega. E si tratterebbe del contenitore perfetto nel quale far rientrare anche una regolamentazione per quanti operano sui social con contenuti che arrivano a milioni di utenti, troppo spesso, giovanissimi che potrebbero essere spinti ad emulare comportamenti contro la legge. E allora nasce dal governo Meloni, la volontà di circoscrivere il campo di azione di coloro che pubblicano contenuti su piattaforme social. Un fenomeno da limitare con una disposizione normativa che funga da deterrente contro le condotte illegali.

La paura che i ragazzini emulino comportamenti di influencer e youtuber

Mentre il disegno di legge anti-baby gang è da poco riapprodava alla Commissione di Giustizia presso il Senato, si valuta anche la possibilità, come proposto anche il gruppo IV Azione che ha suggerito una legge per limitare l’accesso sui social a coloro che sono inferiori ai 13 anni. Gli stimoli tra influencer e youtuber sono notevoli per i ragazzini che li seguono quasi con ‘avidità’ e il rischio che possano ripetersi tragedie come quella successo a Casal Palocco è oggettivo, d’altro canto uno studio dell’Istituto Superiore della Sanità attesta che oltre il sei per cento di ragazzi tra gli 11 e i 17 anni ha preso parte a una sfida social pericolosa.

Impostazioni privacy