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Covid, rischio nuova ondata omicron: pericolo contagio anche per vaccinati e guariti

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Rischio nuova ondata Omicron

Rischio nuova ondata Omicron. Nonostante da pochi giorni a questa parte le restrizioni legate al Covid19 siano state allentate, il virus continua a correre. Gran parte delle preoccupazioni sono riconducibili alle sottovarianti di Omicron, omicron 4 e omicron 5. Come si è avuto modo di apprendere durante il corso di queste settimane, la variante Omicron è estremamente contagiosa, seppur meno aggressiva delle precedenti. 

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Rischio nuova ondata Omicron: isolata in Italia la sottovariante Omicron 4 

Considerando che in Italia il tasso di positività si attesta intorno al 15.4%, l’allarme prima accennato rispetto alle sottovarianti di Omicron 4 e 5, è presto spiegato. Proprio nei giorni scorsi, peraltro, è stata isolata in Italia Omicron 4 e genotipizzata presso il laboratorio di Microbiologia del San Gerardo di Monza. 

La situazione nel mondo

Se in Italia cresce l’allarme per la sottovariante 4, nel mondo a destare preoccupazione è invece la sottocategoria numero 5. A quest’ultima infatti possono essere ricondotti i casi di Coronavirus registrati in Sudafrica, dove rappresenta i tre quarti delle infezioni totali. 

Cosa dicono gli studi

A riguardo gli studi mettono in evidenza che le due sottovarianti non sarebbero più contagiose di Omicron. Tuttavia, chi ha contratto il virus con la variante Omicron avrebbe solamente una piccola protezione contro le sottovarianti indicate.

È questo il risultato della ricerca coordinata dall’Africa Health Research Institute di Durban, in Sudafrica, e pubblicata poi sulla piattaforma medRxiv. Con questa ricerca gli studiosi hanno verificato proprio la capacità di neutralizzare le due sottovarianti con il siero di 39 persone che si erano infettate con Omicron. 

I risultati dello studio hanno messo in evidenza che le persone non vaccinate hanno una capacità di neutralizzare le sottovarianti inferiore rispetto a quella dei vaccinati. Tuttavia, dallo studio emerge anche che queste sottovarianti riescono a ‘bucare’ la protezione dei vaccini. È stato proprio questo il motivo che ha fatto scattare negli esperti un campanello di allarme per una potenziale nuova ondata di infezione. 

 

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