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Dillo alla Crinzi (e poi…): ecco com’è finita la storia di R.

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Funziona così da anni. Settimanalmente mi ritrovo dinnanzi a centinaia di richieste d’aiuto e di consigli. Donne, tantissime donne. Molte tra di loro, dopo aver ricevuto una mia risposta, decidono di non farsi più sentire, altre mi ringraziano, altre ancora spariscono per settimane, mesi, per poi rispuntare, raccontandomi come sia andata a finire. 

Vi ricordate di R? La sua storia scosse molte di voi: lui bugiardo, infame e pure traditore. Lei, nonostante fosse stata già tradita, e nonostante avesse scoperto altre mancanze di rispetto, non riusciva a slegarsi da questo rapporto senza senso. Qui il link della sua prima lettera

Qualche giorno fa ho ricevuto una sua nuova mail. Non potete immaginare quanta gioia abbia provato nel leggere le sue parole. Proprio per questo ho deciso di condividerle con tutte voi, perché penso che la storia di R. sia la storia di molte di noi, una storia che non ha il lieto fine da favola con il “vissero felici e contenti”, ma la trama di un film caratterizzata da una donna che nel finale trova coraggio, forza, speranza. E si sa, per quanto sia difficile ammetterlo, spesso noi tutti ne abbiamo tanto bisogno.

Vi lascio alla sua lettera, spero che possa trasmettere qualcosa di positivo a chiunque in questo momento ne abbia bisogno.

Siete la mia forza, e come voi volete bene a me, io ne voglio tantissimo a tutte voi. 

A presto,

La Crinzi 

 

Ciao Ale, sono R., ti ho scritto una lettera qualche mese fa.

Dopo la tua risposta e aver letto le parole che ho sempre avuto dentro di me, ho iniziato a prendere consapevolezza che non ero io quella sbagliata. Mi sono confrontata con persone a me care e, per la prima volta in 25 anni, ho avuto il coraggio di chiedere aiuto. Sono sempre stata quella che cerca di fare tutto da sola, ma questa volta ho preso consapevolezza che da sola non avrei potuto farcela. Ero troppo dentro la situazione e ho compreso che dovevo cercare aiuto esternamente. Ho iniziato a parlarne con una persona a me cara e ho capito che avevo bisogno di staccare tutto e riprendermi, sia psicologicamente che fisicamente (sono dimagrita 5 kg ed essendo già io abbastanza magra, sono arrivata a pesare 48 kg). Il passo successivo è stato parlarne con i miei e dire loro che probabilmente avevo bisogno di staccare da Roma e ritornare a casa: così ho fatto. Dopo l’ennesima discussione con lui, che da mesi continuava a prendermi in giro e messaggiare con le altre, se ne è uscito che voleva stare solo, che non era pronto per la convivenza, ed è così che gli ho detto che me ne sarei andata, lasciando lavoro e casa perché così, senza nemmeno la buonanotte da mesi, non ci volevo più stare. Nel giro di 3 giorni mi sono trasferita e sono ritornata nel mio paese natale lasciando tutto. C’erano anche proposte di lavoro in ballo, non solo a Roma ma anche al nord, ma ho deciso di prendermi un mese di pausa da tutto, dedicandomi agli affetti sinceri che non frequentavo da 5 anni, compresi i miei genitori. Ad oggi la situazione attuale è questa: sono qui dalla mia mamma e dal mio papà che mi hanno messo all’ingrasso, lui mi scrive addirittura che mi ama e io per la prima volta mi sento libera e le sue parole non mi toccano. Mi dà una serie di giustificazioni completamente senza un senso in cui racconta che ha accettato la mia decisione e non ha tentato di fermarmi, solo ed esclusivamente per il mio bene, perché lui ha troppi problemi in testa che deve risolvere da solo. Ad oggi ho capito il suo gioco: le sue sono tutte scuse e sta facendo quello che fa da sempre, tenermi buona per un eventuale ritorno. Le cose però oggi sono cambiate. Io sto bene, sono circondata da persone che mi amano per davvero e non posso desiderare altro che riprendermi e spiccare nuovamente il volo, con la consapevolezza che valgo tanto, soprattutto senza di lui. 

Grazie Ale, meriti un abbraccio. Avrei tanto piacere di conoscerti. 
 
R.

 

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