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Lucha y Siesta: la Regione Lazio pronta a “sfrattare” le attiviste

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Lucha y Siesta, la “casa delle donne” nel mirino della Regione Lazio. La Giunta vuole “sfrattare” l’associazione dall’ex immobile Atac.

Lucha y Siesta nel mirino della Regione. Da qualche settimana l’associazione che tutela donne e bambini vittime di violenza è al centro di una trattativa che potrebbe cambiarne il destino. La Giunta Rocca intende porre fine alla convenzione con l’associazione per mettere l’immobile a bando pubblico. Una dislocazione che molti vedono come uno “sfratto”. L’opposizione per questa scelta arriva da gran parte del Centro Sinistra che non solo si oppone fortemente alla decisione, ma promette battaglia.

Nel frattempo sul fronte burocratico la delibera slitta per alcune modifiche necessarie. La storia del presidio è chiara e comincia nel lontano 2008 quando l’organizzazione occupa l’ex immobile Atac, presente nel VII Municipio, facendolo diventare un presidio di cultura e accoglienza. Un riferimento per chi si sentiva perso: salvezza per molte donne che, spesso, erano di fronte al punto di non ritorno. Lucha y Siesta è un baluardo contro la coercizione esercitata da molti nel corso della routine quotidiana. Un punto di ripartenza.

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Lucha y Siesta, interviene la Regione Lazio: cosa cambia per la “casa delle donne”

Se n’è accorto Nicola Zingaretti che, nel 2021, acquista l’immobile e sigla un protocollo per salvare il progetto. “La casa delle donne” era sotto l’egida della Regione conservando princìpi e autonomia. Ora, a distanza di due anni, questo percorso di condivisione potrebbe avere fine. La delibera, promossa dall’Assessora leghista Renata Baldassarre, prevede l’affidamento dell’immobile tramite avviso pubblico. Gli ospiti presenti nella “casa” dovranno essere smistati in altre strutture regionali.

In attesa che l’immobile venga ristrutturato e messo a bando. I promotori dell’iniziativa la definiscono “un atto di buon senso”. Tuttavia il braccio di ferro con le opposizioni è appena cominciato. Senza contare che gli attivisti della “casa delle donne” sono pronti a mobilitarsi. La storia di Lucha y Siesta si arricchisce – suo malgrado – di un altro capitolo che potrebbe rappresentare uno snodo cruciale. In un senso o nell’altro. 

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