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Decreto Sostegni Ter, contributi a fondo perduto per attività di commercio al dettaglio: importo e a chi spetta

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Decreto Sostegni Ter, approfondiamo insieme l’argomento. La novità della legge sono i contributi a fondo perduto commercio al dettaglio: una svolta davvero interessante per i cittadini. Ma quali sono i requisiti? A quanto ammontano gli importi? Vediamo insieme tutto ciò che c’è da sapere.

Decreto Sostegni Ter: a chi spetta

I contributi a fondo perduto interessano le attività di commercio al dettaglio degli esercizi non specializzati, ma anche il commercio al dettaglio di carburante per autotrazione in esercizi specializzati, nonché di apparecchiature audio e video in esercizi specializzati e, infine, i seguenti gruppi di commercio:

  • commercio al dettaglio al di fuori di negozi, banchi o mercati;
  • prodotti per uso domestico;
  • commercio al dettaglio ambulante di prodotti tessili, abbigliamento e calzature e di altri prodotti;
  • articoli culturali e ricreativi;
  • attività di commercio al dettaglio di articoli di seconda mano in negozi;
  • articoli di abbigliamento;
  • orologi e articoli di gioielleria;
  • calzature e articoli in;
  • articoli di profumeria e di erboristeria, fiori, piante, semi, fertilizzanti, animali domestici e alimenti per animali domestici;
  • cosmetici
  • altri prodotti esclusi quelli di seconda mano.

Requisiti

Quali sono, invece, i requisiti richiesti? Eccoli:

  • non essere destinatarie di sanzioni interdittive, come l’interdizione dall’esercizio dell’attività, la sospensione o la revoca delle autorizzazioni, licenze o concessioni, il divieto di contrattare con la pubblica amministrazione, l’esclusione da agevolazioni, finanziamenti, contributi o sussidi e l’eventuale revoca di quelli già concessi, il divieto di pubblicizzare beni o servizi;
  • aver registrato nel 2019 ricavi non superiori a 2 milioni di euro;
  • non essere già in difficoltà al 31 dicembre 2019;
  • aver subito una riduzione del fatturato nel 2021 non inferiore al 30% rispetto al 2019;
  • non essere in liquidazione volontaria o sottoposte a procedure concorsuali con finalità liquidatorie;
  • avere sede legale o operativa nel territorio dello Stato;
  • risultare regolarmente costituite, iscritte e “attive” nel registro delle imprese.

Importi

Vediamo, ora, come sono gli importi. Essi ovviamente cambiano in base alla percentuale variabile della differenza tra l’ammontare medio mensile dei ricavi relativi al periodo d’imposta del 2021 e l’ammontare medio mensile degli stessi ricavi riferiti però al periodo d’imposta del 2019.

  • 40% della perdita per i soggetti con ricavi 2019 superiori a 1 milione di euro e fino a 2 milioni di euro.
  • 50% della perdita per i soggetti con ricavi 2019 superiori a 400 mila euro e fino a 1 milione di euro;
  • 60% della perdita per i soggetti con ricavi 2019 non superiori a 400 mila euro.

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