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Dustin Hoffman compie 85 anni: la carriera, gli esordi e i grandi successi dell’anti-divo di Hollywood

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Dustin Hoffman compie 85 anni

Buon compleanno Dustin Hoffman: il divo di Hollywood dalla vena malinconica oggi compie gli anni. Un talento che non conosce limiti, completato da un leggendario perfezionismo che spesso gli ha reso la vita difficile coi registi, come lui stesso ha più volte raccontato negli anni. 

Dustin Hoffman compie 85 anni

Dustin Hoffman sul set può essere tutto e il contrario di tutto: una segreta vena di malinconia che si fonde con una nostalgia adolescenziale fanno di lui un interprete originale ed inimitabile, apprezzato dagli accaniti del cinema di tutto il mondo. 

Le sue origini e gli inizi

Di origine ebraico-romena, la famiglia di Hoffman è dovuta fuggire dai territori ucraini in seguito ai pogrom antisemiti del bolscevismo, fino a raggiungere la tanto sognata terra d’America. Suo padre era un venditore di mobili, che in precedenza si occupava di allestire scenografie per la Columbia Pictures. Sua madre, invece, Lillian Gold, una pianista jazz abbastanza affermata nell’ambito musica. Una adolescenza, dunque, in cui le arti liberali per la sua formazione non sono di certo mancate. 

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Il sogno del cinema a New York

Dopo aver iniziato la sua carriera professionale con gli studi di medicina, Hoffman decide di abbandonare i corsi universitari per tentare fortuna a New York. Il suo obiettivo era quello di sfondare come attore: dopo due rifiuti consecutivi, riesce a entrare nel prestigioso Actors Studio: tra gli allievi, ha avuto talenti come Robert De Niro, Al Pacino, Marilyn Monroe e Jane Fonda.

Prime collaborazioni

Negli anni Sessanta arriva un primo indelebile riconoscimento dal pubblico e dalle critica internazionale, grazie alla sua esibizione al teatro “Off Broadway”, riuscendo successivamente ad ottenere piccole parti in film per la televisione. Per lui sono anni tutt’altro che facili in quel periodo: secondo i suoi stessi resoconti, dorme sul pavimento della cucina del collega Gene Hackman, e divide l’affitto con quest’ultimo e con Robert Duvall, anch’egli fortemente deciso a diventare attore.

Arriva la svolta

Nel 1967 arriva finalmente la grande svolta: il regista Mike Nichols – che aveva già notato l’ottima recitazione di Hoffman nell’acclamata commedia Eh? – sta cercando il protagonista per “Il laureato”. Dustin lo viene a sapere da Mel Brooks, vicino di casa e marito di Anne Bancroft, colei che diventerà l’icona di quel film. La pellicola ottiene il plauso di tutta la critica, anche grazie alla splendida colonna sonora di Simon & Garfunkel e conseguentemente porta alla candidatura del protagonista all’Oscar e al Golden Globe: è nata una stella. 

I suoi successi principali

Da quel momento in poi, la strada è tutta in discesa per il divo. Un attore ed un performer completo, celebrato ed acclamato dalla critica successiva, la quale ha più volte sottolineato come Hoffman abbia raccolto l’eredità istrionica di Jack Lemmon. Il divo, poi, si è trovato spesso a rivaleggiare con Al Pacino: perse il ruolo di Mike Corleone ne “Il padrino” e quello di Shylock ne “Il mercante di Venezia”; vinse quello di Rizzo in “Un uomo da marciapiede” e soprattutto del disperato Raymond, il fratello affetto da autismo di Tom Cruise in “Rain Man” per il quale ebbe la seconda statuetta nel 1989, dieci anni dopo la vittoria con “Kramer contro Kramer”.  

 

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