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ETIAS: cos’è e come funziona la nuova autorizzazione per viaggiare nei Paesi UE

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In tempo di Covid i viaggi sono diventato un vero e proprio miraggio. Bisogna tuttavia dire che le cose rispetto a due anni fa sono migliorate e le novità sono dietro l’angolo. È nata infatti ETIAS, un’autorizzazione che consentirà da un lato all’Unione Europea di monitorare in modo attento gli ingressi nell’area Schengen, e dall’altro ai turisti di superare le frontiere senza un’eccessiva burocrazia e risparmiando del tempo prezioso. 

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È in arrivo ETIAS: cos’è e come funziona 

Acronimo di European Travel Information and Authorisation System, (sistema europeo di informazione e autorizzazione ai viaggi) la metodologia è stata promossa dalla Commissione Europea già nel 2016. Come anticipato, il fine di questa procedura è quello di rafforzare i controlli di sicurezza alle frontiere e nello stesso tempo gestire il rischio dell’immigrazione irregolare. 

Inoltre, Etias, dovrebbe consentire la verifica dell’identità dei viaggiatori prima che gli stessi effettuino il viaggio così da ridurre il numero delle persone respinte al confine. Il vantaggio dunque appare duplice: da un lato garantire degli standard di sicurezza interni più elevati e dall’altro, permettere agli stessi turisti di risparmiare tempo prezioso. 

Tuttavia il sistema ha subito numerosi ritardi e non è ancora attivo. In merito sono in arrivo delle novità e, molto probabilmente, il sistema ETIAS inizierà a funzionare nella primavera del 2023. 

Quali paesi richiedono l’autorizzazione ETIAS 

In particolare, a partire dal mese di maggio i turisti in arrivo da paesi extra UE per i quali non vige l’obbligo di chiedere il visto dovranno invece richiedere questa autorizzazione. Il sistema ETIAS consentirà e regolamenterà l’accesso ai paesi dell’area Schengen e in sua assenza non si potranno varcare i confini europei.

Ecco gli stati che richiedono l’ETIAS: Austria, Belgio, Croazia, Bulgaria, Cipro, Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Ungheria, Islanda, Italia, Lettonia, Liechtenstein, Lituania, Lussemburgo, Norvegia, Malta, Paesi Bassi, Polonia Portogallo, Romania, Slovacchia, Slovenia, Spagna, Svezia e Svizzera. 

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