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Disastro Eco X: un drone riprende il sito due anni dopo l’incendio. Domenica 5 assemblea dei cittadini

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Disastro Eco X a Pomezia, due anni dopo. Un video realizzato con un drone mostra le immagini attuali del sito, ovvero ciò che resta di quello che bruciò nello spaventoso rogo del 5 maggio 2017. Per non dimenticare ciò che accadde, il Coordinamento dei Comitati di quartiere di Pomezia e Torvaianica in supporto al Comitato di Quartiere Castagnetta/5 Poderi, organizzerà l’evento commemorativo, un’assemblea, presso il centro Arcom. Dettagli nella locandina di seguito riportata.

https://www.facebook.com/CoordinamentoCdQPomezia/videos/291198578427370/UzpfSTExNjI0OTUzNjcxNjcwMjg6MjI0MTk3NzQ0OTIxODgwOQ/

L’incendio all’Eco X di Pomezia

In quel giorno, quello del 5 maggio 2017, bruciarono circa 8.500 tonnellate di rifiuti in cui potrebbero essere finite – anche se tra gli incartamenti la Eco-X figura come “un impianto di trattamento rifiuti speciali non pericolosi (plastica, carta, legno materiali da demolizione, eccetera) con autorizzazione regionale ed una capacità annua di 85.000 tonnellate” – plastica, carta e cartone, apparecchi elettrici ed elettronici fuori uso, rifiuti non biodegradabili, scarti di Tmb, vari tipi di gomme, cavi, metalli misti, zinco, piombo, alluminio, stagno, miscele bituminose, rame, bronzo e ottone, catalizzatori esauriti, batterie di tutti i tipi e accumulatori, serbatoi per gas liquido, pastiglie per freni usate, carte e pellicole fotografiche, adesivi, sigillanti, vernici e toner, rifiuti contenenti silicone, terreno contaminato.

La società era autorizzata a stoccare fino ad un massimo di 3.200 tonnellate nello stabilimento, ma secondo il Noe dei Carabinieri, al 31 marzo 2017, ne risultavano 8.413, quasi il triplo. Inoltre la struttura non aveva un impianto antincendio né un sistema idrico idoneo per spegnere incendi, né muri di compartimentazione; l’accumulo scriteriato di grossi quantitativi di rifiuti nel piazzale dello stabilimento aveva spinto peraltro il comitato di quartiere Castagnetta-Cinque Poderi ad inviare una serie di lettere alle istituzioni locali per segnalare proprio il rischio di possibili incendi, segnalazioni che però, in un rimando di responsabilità, vennero di fatto ignorate.

 
 
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