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Chiude l’impianto TMB Rida: è allarme rifiuti in 54 Comuni

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Emergenza Rifiuti chiude TMB Aprilia

Dopo l’emergenza di quest’estate, che sembrava rientrata, ora l’impianto di conferimento di rifiuti TMB Rida Ambiente di Aprilia torna a far parlare di sé. Il motivo? Ci sarebbe in programma dal 16 ottobre un’altra chiusura improvvisa (per circa 2-3 settimane), l’ennesima doccia fredda per i cittadini di ben 54 Comuni, tra la provincia di Latina e quella di Roma. 

Emergenza Rifiuti in 54 Comuni: chiude (di nuovo) la Rida Ambiente di Aprilia 

La società RIDA Ambiente di Aprilia, che gestisce i rifiuti indifferenziati di molti Comuni (anche romani), ha fatto sapere che ha “esaurito i propri sblocchi nelle discariche fuori Regione”. Da qui la decisione di chiudere l’impianto per circa 2-3 settimane, facendo ripiombare nell’incubo dell’estate appena trascorsa i cittadini. A luglio, infatti, per ben 20 giorni è stato sospeso il ritiro dell’indifferenziato, un disservizio che ha causato non pochi disagi ai residenti. Tra le città coinvolte, in provincia di Roma, troviamo Anzio, Ariccia, Castel Gandolfo, Lanuvio, Marino, Nettuno, Nemi, Rocca di Papa. Ma non solo. Interessate dalla chiusura anche molte città in provincia di Latina, come il capoluogo stesso, Aprilia, Bassiano, Cisterna, Cori, Sabaudia, Pontinia, Rocca Massima, San Felice, Sezze, Sermoneta e Priverno. Città che potrebbero ritrovarsi tra pochi giorni sommerse dai rifiuti, con un’emergenza che ritorna a fare ‘capolino’ dopo pochi mesi. Emergenza che si va ad aggiungere a quella della Capitale, già di per sé in difficoltà.

“Se la Regione Lazio ci avesse dotato di una discarica di servizio – spiega Fabio Altissimi, titolare di Rida Ambiente – l’emergenza rifiuti di Roma non ci sarebbe stata. Questo non è avvenuto e ora siamo costretti a fermarci per una loro scelta. Gli spazi fuori Regione sono terminati, da 7 anni chiediamo risposte, ma nessuno ci ascolta”. 

La diffida della Regione Lazio 

Immediata la nota della Regione Lazio con cui diffida la società di Aprilia dall’interruzione di pubblico servizio di trattamento dei rifiuti. A firmare la comunicazione il Direttore regionale del ciclo dei rifiuti, l’ingegner Wanda D’Ercole: “si ribadisce quanto già espresso reiteratamente nelle precedenti note e nell’ultima missiva, circa la non sussistenza dei presupposti per procedere all’interruzione del pubblico servizio di trattamento dei rifiuti urbani. Pertanto si diffida codesto gestore dal sospendere, a far data da sabato 16/10/2021 compreso, come illegittimamente minacciato nella corrispondenza, il servizio di trattamento dei rifiuti urbani nei 54 Comuni oggi serviti, al fine di scongiurare l’interruzione della raccolta dei rifiuti urbani indifferenziati ed il conseguente danno per la salute collettiva e l’igiene pubblica. Ci si riserva di adottare – conclude – tutte le opportune iniziative a tutela della salute collettiva e dell’igiene pubblica”. 

In un rimbalzo continuo di responsabilità quello che è certo è che a pagarne le spese sono sempre i cittadini, le attività commerciali, gli stessi che a luglio hanno vissuto una situazione analogo. E come un déjà-vu tutto ritorna. 

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