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Studentessa stuprata ad Anzio, l’aggressore al gip: ‘Avevo bevuto tanto, non ricordo nulla’

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Minacce di morte alla vittima una volta uscito dal carcere: paura per una donna oggetto di stalking e di un tentato stupro.

Ascoltato davanti al giudice per le indagini preliminari del tribunale di Latina, il 32enne che il 12 maggio scorso ha rapinato e violentato ad Anzio una 18enne. Durante l’interrogatorio di convalida che si è tenuto ieri mattina, l’uomo ha risposto alle domande del magistrato, seppur in modo confuso, mettendo poi  in evidenza il proprio stato di alterazione da alcol che gli rende impossibile ricostruire quanto accadde quella sera. 

18enne violentata ad Anzio: il 32enne ha confessato lo stupro

La 18enne violentata ad Anzio e il ruolo dell’alcol 

Il 32enne ha dunque confermato le dichiarazioni rese in precedenza al pubblico ministero del Tribunale di Velletri. “Non sono in grado di ricostruire cosa accadde quella sera, non mi ricordo”, questo quanto continuava a ripetere. Di tutt’altro tenore, invece, il racconto della vittima agli investigatori, la quale ha riferito di esser stata aggredita alle spalle appena scesa dall’autobus in zona Anzio 2 e di come poi sia stata trascinata in una barca che si trovava a poca distanza, a ridosso della Nettunense. Qui si sarebbe consumata la violenza. 

Il fermo 

A fermare il 32enne gli agenti della Squadra Mobile e del commissariato Anzio-Nettuno a seguito di una vera e propria caccia all’uomo presso la stazione ferroviaria di Aprilia. Qui è stato trovato mentre stava attendendo il treno diretto a Termini. Ad incastrarlo tracce del Dna che la polizia scientifica era riuscita a trovare tracce dell’uomo sia sugli indumenti della ragazza, sia nelle vicinanza della barca. 

La custodia cautelare e i precedenti 

Il 32enne – senza fissa dimora e che vive di elemosina – non è nuovo alla giustizia. Infatti, lo scorso anno era uscito dal carcere dopo aver scontato una condanna sempre per violenza sessuale. Terminata l’udienza, il Gip ha convalidato il fermo e disposto la custodia cautelare in carcere. Invece, a maggio di sette anni fa l’uomo rapinò e picchio selvaggiamente a Valderice, in provincia di Trapani, una donna italiana di 57 anni. 

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