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La discarica di Albano resta aperta, il Tar respinge il ricorso. Borelli: «Dovremo prestare più attenzione»

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massimiliano borelli sindaco di Albano interviene sulla questione rifiuti a Roma

La discarica di Roncigliano resterà aperta. È stato infatti respinto dal Tar del Lazio il ricorso effettuato dal sindaco di Albano Massimiliano Borelli, che nel corso delle ultime settimane si è strenuamente battuto affinché venissero riviste le ordinanze con le quali, lo scorso due agosto la Sindaca della Capitale Virginia Raggi ha disposto l’apertura dell’invaso di Albano, fino a questo momento chiuso da 5 anni. 

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Le parole del sindaco di Albano 

Il sindaco della Città di Albano, Massimiliano Borelli, ha commentato così la decisione del Tar: ‘Il Tar ha respinto la nostra richiesta di domanda cautelare per la chiusura della discarica di Roncigliano. Come Sindaco, in queste settimane sono stato spesso presente al sito di discarica, mettendoci la faccia e prendendomi applausi e fischi. Dire che sono molto amareggiato è riduttivo. Le motivazioni che hanno scritto i giudici del TAR. le rispetto ma non le condivido affatto. L’evidenza dei fatti dimostra che non c’è stata alcuna istruttoria preventiva, perché in questi ultimi 4 anni nessuno ha bonificato il sito, e vi era una sola relazione Arpa aggiornata. I rifiuti conferiti, se stiamo alle analisi fatte dalla stessa ARPA, non erano conformi, e quelle sulle falde ancora non sono arrivate’. Ed aggiunge: ‘Continuiamo a credere che non sia sufficiente un monitoraggio a posteriori, oltretutto con questa cadenza. Chissà quanto abbia pesato il continuo e martellante grido di disperazione proveniente dal Campidoglio. Si è arrivati addirittura ad evocare la riunione del G20 per avere la necessità di nascondere l’immondizia romana sotto il tappeto di Roncigliano. Adesso è questa la preoccupazione: che questo diventi un alibi per conferire immondizia anche non trattata. Dovremo alzare ancora di più il livello di attenzione, ed incalzare le istituzioni preposte a fornire dati aggiornati e puntuali, per poter intervenire, come recita il dispositivo della sentenza’, conclude il Primo Cittadino.

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