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Ardea, 13enne picchiata fuori la scuola. Nuove minacce: ‘Il coltello te lo piantiamo, torniamo’

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Ardea bullizzata 13enne

Non è bastata l’identificazione di due dei tre ragazzi che il 17 febbraio scorso, ad Ardea, hanno picchiato con calci e pugni una studentessa di appena 13 anni, facendola finire in ospedale. Claudia, nome di fantasia, era appena arrivata nel parcheggio  al di fuori della scuola Virgilio di Via Laurentina quando è stata aggredita, lasciata a terra dolorante. La 13enne, però, questa volta aveva deciso di non tacere: sotto choc  aveva chiesto aiuto suoi genitori e ai carabinieri della Tenenza di Ardea, dove la mamma ha presentato la denuncia. Un racconto fondamentale che ha permesso ai militari di fermare e identificare due giovani, che hanno entrambi meno di 14 anni e che per questo non sono imputabili. 

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13enne pestata di botte ad Ardea, ancora minacce

Prima la violenta aggressione, poi la denuncia. Claudia pensava di aver messo fine a quell’incubo, ma si sbagliava perché i bulli ‘sono tornati all’attacco‘. E lo hanno fatto con nuove pesanti minacce. Il coltello che ti abbiamo fatto vedere a Pomezia, te lo piantiamo. Stai attenta per la prossima settimana, torniamo” – è questo il tono dei messaggi che la 13enne lunedì scorso ha ricevuto sul suo account Instagram. A raccontarlo sulle pagine di Repubblica è la madre: ‘Si tratta di messaggi arrivati da un profilo anonimo che adesso è scomparso. Abbiamo denunciato di nuovo ai Carabinieri’. Poi l’appello ai militari: ‘Sbrigatevi, non vorrei si arrivasse in ritardo’. E Claudia, che a quell’età dovrebbe essere spensierata, continua a vivere nella paura di essere presa di mira di nuovo. “Sono preoccupata per mia figlia e una mamma mi ha riferito che le è stato detto che ci siamo messi contro gente pericolosa. Io confido nelle istituzioni”. Con la speranza che si faccia davvero qualcosa perché la 13enne da tempo viene aggredita, fisicamente o verbalmente, a scuola o fuori dall’istituto. E lei si sente sempre meno al sicuro. 

L’incubo vissuto dalla 13enne

Tutto è iniziato nel luglio del 2020 quando Claudia è stata prima accerchiata fuori scuola da un gruppo di ragazzi, poi è stata inondata di messaggi su Instagram dal tono minatorio: ‘Piglia un coltello, ammazzati, sei brutta, fai schifo’. Quei coltelli che Claudia ha visto perché la domenica prima del 17 febbraio a Pomezia è stata affrontata da alcuni ragazzi armati e il loro obiettivo, quella volta, era un amico della 13enne. ‘Consegnaci il tuo amico, picchiamo lui e ti lasciamo in pace’. Lei si è rifiutata ed è stata presa a botte. 

Un incubo andato avanti fino al 17 febbraio scorso quando la 13enne, che era appena arrivata nel parcheggio della scuola, è stata picchiata e lasciata dolorante a terra, dopo essere stata presa a calci da tre bulli (due identificati nella stessa giornata). Ora le nuove minacce, i nuovi messaggi e svegliarsi per ritornare a scuola è sempre più difficile. 

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