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Ardea, allarme per 120 cani: il Comune li toglie da Alba Dog, ecco cosa sta succedendo

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È un allarme disperato, quello che arriva dall’associazione Cinofili Marilù, preoccupati per la sorte di un centinaio di cani che attualmente si trovano nel canile privato “Alba Dog” di Pomezia ma che a breve verranno trasferiti in un’altra struttura.

Si tratta dei cani di proprietà del Comune di Ardea, ovvero di quelli che – senza padrone apparente – sono stati catturati nel territorio comunale rutulo e portati nella struttura pometina che, fino a qualche anno fa, aveva una convenzione con l’amministrazione comunale di Ardea, ormai scaduta.

Il punto, infatti è proprio questo, ma ci torneremo in seguito.

L’associazione: “Il Comune vuole trasferire i cani”

“Stiamo vivendo una grave emergenza: più di cento cani stanno per essere trasferiti, aiutateci a salvarli! – si appellano i volontari, cercando nuove famiglie per cuccioli e cani adulti – Da gennaio 2022 verranno trasferiti e non sappiamo neanche dove! Chi non conosce e vive i cani giornalmente non comprende la gravità di tale situazione, le decisioni politiche non devono mettere a rischio gli animali!”

Dall’associazione se la prendono con l’amministrazione comunale. “Il Comune di Ardea, che ha i suoi cani presso la struttura Alba Dog di Pomezia in cui noi prestiamo il nostro lavoro di volontariato da venti anni, trasferirà i suoi cani, circa 125, in una destinazione a noi sconosciuta. Siamo sconcertati da queste decisioni, poiché sappiamo degli esuberi di quasi tutte le strutture del Lazio, che non possono accogliere i cani da noi difesi. Un’ulteriore aggravante è che conosciamo perfettamente la situazione al collasso di tutti i nostri colleghi che purtroppo non sono presenti in altre strutture come noi: questa decisione ci profila davanti uno scenario non confortante e probabilmente sarà una condanna di questi cani a non avere più speranza di adozione o di non essere seguiti giornalmente come invece adesso avviene”.

L’appello: “Salviamo questi cani!”

“Avvalersi di una struttura sul territorio è fondamentale per garantire ai randagi cure, sicurezza – proseguono i volontari – così come è importante avere un’associazione che si occupa del benessere psicofisico dei loro animali ed infine delle loro adozioni. Voi tutti conoscete il nostro lavoro e conoscete Alba Dog che con noi ha sempre collaborato per il benessere e le adozioni di tutti i randagi del territorio. Invitiamo le istituzioni a collaborare e risolvere ogni problema burocratico per evitare questi dannosi trasferimenti per i nostri amici che sono abituati alle nostre cure, trasferimenti a volte mortali, come è successo già in passato. Facciamo un appello a tutti i cittadini che hanno intenzione di ampliare la loro famiglia a farlo ora, a contattarci per salvare uno di questi poveri cani del Comune di Ardea, a dare loro una casa e una famiglia amorevole, prima che sia troppo tardi”.

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La risposta del sindaco di Ardea

Per capire come stanno le cose, ci siamo rivolti al sindaco di Ardea Mario Savarese. Sindaco, perché state togliendo i cani da Alba Dog?

“Noi siamo in contenzioso con questa azienda, che ha gestito i cani al di fuori del contratto, che non era stato rinnovato alla scadenza in quanto ci sono sempre stati contenziosi aperti”.

Aumenti esorbitanti: da 5 euro a 25 euro al giorno per ogni cane

Per quale motivo?

“Perché, alla scadenza del contratto, aumentavano continuamente i costi, cosa che stanno facendo anche oggi. Ci hanno quintuplicato la tariffa giornaliera dei cani, passandola da 5 a 25 euro più iva al giorno per ogni cane, un costo esorbitante che il Comune non si può permettere. Questo è quanto loro chiedono, mentre la tariffa concordata era di 5 euro più iva. Questo succede perché il contratto non era mai stato perfezionato. La situazione sicuramente è stata malgestita anche dai nostri uffici, perché andava risolta prima, ma è precipitata quando un paio di anni fa l’allora comandante della polizia locale, Sergio Ierace, ha sporto una denuncia contro i gestori di Alba Dog per maltrattamento di animali, anche a seguito delle segnalazioni di alcune associazioni, che lamentavano di non poter entrare nella struttura e segnalavano decessi anomali”.

All’epoca, su delega di indagine emessa dal Sost. Proc. Dr.ssa Diana Russo, ci fu un’ispezione da parte della polizia locale che ha portato adesso al rinvio a giudizio del titolare della struttura. Per quanto riguarda i costi e il contratto, già due anni fa il Comune di Ardea tentò di rescindere a seguito di disservizi e costi superiori da quanto previsti, ma l’Asl non dava il permesso di uscire dalla zona. Al bando di assegnazione dell’epoca partecipò solo Alba Dog, visti i criteri restrittivi del quadro normativo della Regione Lazio. Ma la società dopo l’affidamento non firmò nemmeno il contratto. Così il Comune decise di intraprendere un contenzioso contrattuale, di cui si ha traccia in un corposo scambio di mail, tra i cui destinatari c’era anche la Procura di Velletri. E proprio da qui partì l’inchiesta.

Ma le cose poco chiare sono anche tante altre e sarà la Procura a dover far luce. Intanto il Comune non può permettersi una spesa che – con 120 cani – arriva a circa 1.100.000 euro l’anno + iva, quando, con il contratto iniziale, sarebbe dovuta essere di 216 mila euro + iva.

“Non abbiamo i soldi per tappare le buche, dove troviamo più di un milione di euro l’anno per pagare Alba Dog? – ci dice il sindaco – In più, adesso che c’è un rinvio a giudizio e noi ci costituiremo parte civile contro di loro: come potremmo tenere ancora i cani lì?”

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I nuovi costi: 3 euro al giorno

Ma dove verranno portati?

“Abbiamo chiesto aiuto alla Asl: visto che nella nostra provincia nessuna struttura ha dato la sua disponibilità ad ospitare i nostri cani, ci ha consentito di fare una ricerca fuori territorio. Dopo numerosi tentativi ha risposto soltanto la Pacifici di Sermoneta, che accoglierà i cani per 3 euro più iva al giorno”.

Anche tra i canili, quindi, come potrebbe sembrare, ci sarebbe una certa “demarcazione”: la richiesta fatta dal Comune di Ardea era nel raggio di 300 chilometri di raggio, eppure nessuno, tranne l’azienda di Sermoneta (ma solo quando la Asl ha autorizzato il “fuori provincia”), ha risposto. Una spartizione di territori un po’ come avviene per la gestione dei rifiuti, delle onoranze funebri o comunque di tutti quegli affari dove si guadagna parecchio.

Non sarebbe il caso di fare un canile ad Ardea?

“È quello che abbiamo in progetto già da tempo, e in realtà il canile già c’è. L’unico rammarico è che non potrà ospitare tantissimi cani, circa un’ottantina. E a breve sarà pronto, abbiamo già stanziato 100 mila euro per sistemarlo e speriamo di poterlo fare in tempi brevissimi.”.

Cosa intende per “a breve”? Settimane, mesi, anni?

“Doveva essere pronto già l’anno scorso, ma la procedura per l’assegnazione dei lavori era lacunosa. Adesso, vista l’urgenza, credo che in qualche mese sarà pronto”.

A prescindere da tutti i contenziosi in atto tra il Comune e la struttura, è importantissimo salvaguardare gli animali. Come hanno detto i volontari, chi può adotti: questo è il momento migliore. Ci sono cuccioli, cani adulti, adozioni del cuore. Che preferiate un maschio o una femmina, una taglia mini o un cane grande, potrete trovare quello che fa per voi. L’amore con cui vi ricambierà non vi farà pentire della scelta. 

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