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Orrore ad Ardea, cane smembrato e “svuotato”: ritrovamento choc in un campo (FOTO)

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Cane mutilato ritrovato ad Ardea

Non ci sono parole per descrivere l’orrore che sembrerebbe essere stato perpetrato ai danni di un povero cane – ritrovato mutilato e “svuotato” all’interno – rinvenuto in un terreno situato lungo Via Tevere, a Tor San Lorenzo (Ardea). L’animale era all’interno di un bidone di plastica. 

Cane mutilato ritrovato ad Ardea

La notizia si è diffusa in queste ore sui social in alcuni gruppi del territorio dedicati agli animali smarriti ed è stata ripresa anche dalle pagine analoghe al livello provinciale. «Mi chiedo com’è possibile tanta crudeltà – scrive un utente – l’animale sembrerebbe un pitbull. Ha un collare di ferro al collo e ha le gambe tagliate». Inoltre, aspetto ancor più raccapricciante, l’animale era svuotato all’interno. Al momento, benché la morte cruenta sia una delle ipotesi chiaramente da tenere in considerazione, non è chiaro se sia stato ucciso e in che modo.

Le ipotesi

Da capire c’è infatti chi possa, eventualmente, aver commesso un’atrocità simile. Tra le ipotesi potrebbe esserci quella dei combattimenti clandestini oppure, come purtroppo già accaduto in zona, non è da escludere il gesto di qualche squilibrato: a marzo 2021, ricorderete, una donna aveva impiccato un gatto e affisso un cartello delirante in pieno centro ad Ardea

Non solo pets: «Patentino obbligatorio»

Ad ogni modo sul caso è intervenuta Rosaria Sabella, presidente dell’Associazione Ambientalista Non solo Pets. «Stiamo preparando una denuncia a Carabinieri forestali su quanto accaduto», ci spiega. «Da tempo chiediamo a gran voce un patentino obbligatorio per i detentori di animali da compagnia. Si tratta di un’impellenza, più volte reclamata anche dall’Enpa ad esempio, non più rinviabile in relazione soprattutto al dilagante fenomeno della criminalità, organizzata e non». 

Animale smembrato e svuotato a Cecina 

Da tenere in considerazione ci sono inoltre anche altri precedenti recenti, sebbene non direttamente sul territorio rutulo, l’ultimo risalente al settembre scorso. Una donna, tossicodipendente all’ultimo stadio, aveva decapitato la sua cagnolina e poi l’aveva smembrata a Cecina. In quel caso la creatura aveva tentato strenuamente di difendersi dalla sua umana impazzita, pare, a giudicare dai segni di graffi e morsi lasciati sulle braccia e sulle gambe della donna. Dopodiché, non contenta di aver avuto la meglio sulla bestiola, la persona in questione ne aveva raccolto alla rinfusa i poveri resti in due buste di plastica, e li aveva lasciati accanto a dei cassonetti. Un altro orrore molto simile a quanto accaduto oggi ad Ardea. 

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