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Civitavecchia, bufera al Comune: 6 avvisi di garanzia, ci sono anche un assessore, un dirigente e un vigile

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Bufera al Comune di Civitavecchia, dove ieri sono stati emessi 6 avvisi di garanzia dopo il blitz della polizia, su ordine della Procura della Repubblica di Civitavecchia, avvenuto il 23 dicembre scorso al Pincio, quando gli agendo avevano acquisito diversi documenti. I reati contestati sono turbativa d’asta per le luminarie natalizie, corruzione per la concessione di un chiosco e l’abuso di ufficio per la copia delle domande del concorso per la Polizia Locale.

Ieri sono scattate le perquisizioni anche nei domicili delle persone indagate, un assessore, un agente di polizia locale e un dirigente.

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Avvisi di garanzia al Comune di Civitavecchia: i nomi

Si tratta di “nomi eccellenti” per la politica e l’imprenditoria del territorio: l’assessore comunale Emanuela Di Paolo, un dirigente comunale, un agente della polizia locale e tre imprenditori.

Andando nel dettaglio degli atti della Procura si legge che il dirigente comunale e tre imprenditori sono indagati in quanto in concorso tra loro e in cambio di utilità non meglio identificate e contestate in un presunto reato corruttivo, avrebbero agevolato la cessione in affitto del chiosco di uno degli imprenditori coinvolti, che si trova in zona Pirgo in favore di un altro degli indagati.

L’assessore Emanuela Di Paolo il dirigente avrebbero favorito un imprenditore ad aggiudicarsi l’allestimento delle luminarie cittadine di quest’anno nonostante fosse presente un’offerta molto più vantaggiosa per l’amministrazione comunale, per questo si parla di una presunta turbativa della libertà degli incanti.

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L’accusa del concorso di polizia locale truccato

Per quanto riguarda l’agente di polizia locale, sarebbe accusato di essersi introdotto negli uffici comunali in orario di chiusura, nell’ufficio del dirigente, dove si trovano documenti sensibili relativi al concorso, avrebbe aperto i documenti con le domande relative alla sezione concorsuale della polizia municipale e le avrebbe fotografate per consegnarle alla figlia che avrebbe poi vinto il concorso.

L’inchiesta è stata svolta attraverso mesi di intercettazioni ambientali e attraverso l’uso di telecamere nascoste posizionate negli uffici comunali. Ma, da quanto sembra, potrebbero esserci ancora ulteriori clamorosi sviluppi.

Poche le parole del sindaco di Civitavecchia Ernesto Tedesco. “Ho piena fiducia nell’operato della Procura di Civitavecchia, ma altrettanta incondizionata fiducia in quello dell’Assessore Di Paolo, persona di elevato profilo morale e professionale”. Il Primo Cittadino è sicuro che si farà luce sui fatti e che le persone a lui vicine ne usciranno pulite. “Ripongo la mia fiducia anche sul corretto lavoro degli uffici e dei dirigenti. Sono certo di una soluzione positiva della vicenda”.

A livello politico prende le difese dell’assessore Emanuela Di Paolo il suo partito, la Lega, attraverso un breve comunicato. “È  bene che chi opera per le indagini – si legge nella nota – faccia il suo lavoro fino in fondo: questo da sempre il pensiero della Lega. Detto questo siamo certi della trasparenza degli atti e ancor più della statura morale del nostro Assessore Emanuela Di Paolo, che ha la piena fiducia di tutto il partito. Non abbiamo dubbi sul fatto che tutto si chiarirà, nei tempi e nei modi debiti”.

Ricordiamo che, in base l’articolo 27 della costituzione italiana, per gli indagati vige la “presunzione di innocenza”, secondo la quale una persona “non è considerata colpevole sino alla condanna definitiva”.

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