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Minaccia i Carabinieri durante la partita del figlio: Daspo per un papà

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calcio bambino

Sempre più spesso, sui campi di calcio dilettantistici, e soprattutto nelle categorie dedicate ai più giovani, si vedono genitori che trasmettono dei cattivi esempi sui comportamenti da tenere in campo ai propri figli. Oggi vi parliamo della vicenda legata a un papà di un ragazzo, che nell’agitazione per tifare la squadra del proprio figlio, è arrivato addirittura a minacciare le Forze dell’Ordine presenti su quel campetto di periferia

“Il papà minaccia i militari durante la partita del figlio”: Daspo per il genitore

Il Questore di Latina, nel quadro delle attività dirette a contrastare tutti i fenomeni legati alle violenze in occasione delle manifestazioni sportive, ha emesso in data 27 dicembre 2022, su proposta della Stazione dei Carabinieri di Itri, in provincia di Latina, il provvedimento di Divieto di Accedere a Manifestazioni Sportive (comunemente chiamato D.A.Spo.) ai sensi dell’art. 6 della Legge 401/1989 e successive modifiche nei confronti del genitore di un giocatore di una squadra di calcio di quella località.

Il divieto, che varrà per un anno, scaturiva dall’atteggiamento tenuto dall’uomo, un signore di 53 anni e padre di uno dei giocatori di quella squadra, impegnata in una partita con un’altra compagine il quale, in contrasto con le indicazioni dei Militari responsabili dell’Ordine Pubblico in servizio presso il citato campo sportivo, opponeva resistenza e minacciava i Carabinieri, creando una pericolosa turbativa all’ordine pubblico di quel polo sportivo. Per tali fatti, il tifoso veniva indagato in stato di libertà alla Procura della Repubblica c/o il Tribunale di Latina per i reati di resistenza e minacce a Pubblico Ufficiale.

Come detto, sempre più spesso in simili frangenti, i genitori offrono un pessimo esempio per i propri figli che giocano in campo. Non solo atteggiamenti di violenza verbale o fisica provenienti dagli spalti, ma addirittura azioni che tendono a dipingere i figli come futuri campioni calcistici e screditare, agli occhi della prole, le decisioni dell’allenatore.

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