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Ostia. ‘Mi hai urtato con l’auto, mi hai rotto il telefono, devi darmi i soldi’: la truffa e le segnalazioni social

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truffa dello specchietto

La truffa dello specchietto cambia, seppur di poco, ma lo scopo centrale resta: raggirare più persone possibili, farle sentire quasi in colpa e chiedere i soldi per quei danni. E ora non accade solo in auto, tra macchine e finti tamponamenti, c’è chi ha dovuto fare i conti con una truffa simile anche a piedi. O meglio, la vittima era in auto, il truffatore di turno passeggiava a piedi. Sembra difficile immaginarlo, ma questo è quello che è successo ieri mattina a Ostia, sul litorale romano. E non sembra essere nemmeno la prima volta: stando alle segnalazioni che ‘corrono’ sui social il truffatore è un habitué. L’ultimo episodio risale a ieri: una donna era in macchina quando, improvvisamente, ha sentito un urto.  Pensava di aver forato una gomma o di aver toccato il marciapiede, senza accorgersene. Così, ha fatto marcia indietro, ha cercato di capire, senza scendere dalla vettura. Ed è proprio in quel momento che, stando al suo racconto, è stata avvicinata da una ragazza. 

La truffa dello specchietto (anche) a piedi a Ostia

La donna si trovava in auto, stava percorrendo via delle Gondole, erano le 6.40 di mattina quando, improvvisamente, è stata avvicinata da una ragazza. Mi ha detto che l’avevo urtata con lo specchietto. Non era così, ma ero sola, a quell’ora non c’era nessuno. Mi ha chiesto 70 euro per il costo del telefono, che a suo dire si era rotto con l’urto. Io le ho detto che non avevo quei soldi, mi ha detto di darle quello che avevo, il restante lo avrebbe messo lei. Le ho chiesto il telefono, non me l’ha voluto dare. Alla fine le ho dato 30 euro. State attenti” – ha scritto la vittima sui social, sul gruppo Ostia Informa, lì dove non poteva certo immaginare che in molti si sarebbero rivisti in quell’episodio. 

Le segnalazioni social

In molti a Ostia (e non solo) hanno dovuto fare i conti con una truffa simile. Chi in auto, chi addirittura a piedi. E di segnalazioni social se ne leggono a bizzeffe: “È successo anche a mio figlio” – scrive una residente, seguita da decine e decine di commenti. C’è chi ha invitato la donna a fare denuncia, chi ha capito la situazione e la paura di quel momento, che forse l’ha frenata e l’ha fatta ‘cedere’. “A me è accaduto qualche mese fa, non sono scesa dall’auto. Ho proseguito, mi hanno inseguito, ho imboccato la strada della Polizia e hanno cambiato via” – scrive un’altra cittadina, seguita da chi ha subito lo stesso ‘trattamento’. “Successo anche a me, al semaforo di via Isole Capoverde, in serata. Ero quasi fermo, lei camminava al centro della strada facendo finta di attraversare e stare al telefono, mi è passata davanti, ha colpito il fianco dell’auto con il telefono. Ho capito che stava tentando di truffarmi, quando si è avvicinata al vetro laterale per parlare, le ho detto di averla vista e di non fare la furba. Se ne è andata”. La vittima, quella che ieri ha ‘sborsato’ 30 euro, ha spiegato di essersi fermata seguendo il buon senso: aveva fatto male a qualcuno? Voleva solo accertarsi di questo. E non poteva certo immaginare che sarebbe finita faccia a faccia con chi voleva solo derubarla. 

Chi è la truffatrice, i casi da segnalare alle forze dell’ordine

Sulla vicenda è intervenuto anche l’avvocato Guido Pascucci, che ha fatto chiarezza: la truffatrice, infatti, sarebbe una ragazza che già altre volte avrebbe estorto somme di denaro con la scusa del danneggiamento del cellulare. Si tratterebbe di una ex tossicodipendente, nota alle forze dell’Ordine perché sarebbe stata più volte segnalata e denunciata. Stando alle testimonianze, la giovane racconterebbe storie personali tragiche, alcune vere, su famiglie abbandonate, figli sottratti, mariti in carcere e gioca sulla pietà per chiedere soldi. Il legale ha detto di fare attenzione, di aprire gli occhi e di segnalare tutto alle forze dell’ordine: solo così si potrà mettere fine alla truffa ed evitare che altri malcapitati cadano in quella trappola. Che sembra essere ben consolidata e ferma su quel modus operandi: avvicinarsi, fare finta di avere il telefono rotto dopo l’urto con l’auto, chiedere i soldi. 

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