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Acilia, rubano un’auto e puntano un anziano di 86 anni per la truffa dello specchietto

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Roma. La solita truffa dello specchietto andata in scena negli ultimi giorni nella Capitale, precisamente ad Acilia. Il gatto e la volpe, due cittadini di 31 e 36 anni, avevano preso di mira la loro vittima, un soggetto che doveva esser vulnerabile, fragile, e che avrebbe reso il tutto più semplice. 

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Truffa dello specchietto ad Acilia: nel target un anziano di 86 anni

La vittima dell’imminente raggiro, questa volta, era un anziano signore di 83 anni, il qual si trovava alla guida della propria auto e stava transitando nella zona proprio in quel momento. Dopo averlo adocchiato, i due hanno cercato in tutti i modi di fargli sganciare del denaro come atto riparatorio dopo un presunto danno ricevuto alla carrozzeria dell’auto. Come accade per ogni tipologia di truffa, ecco che gli anziani rappresentano i soggetti ideali. Il fatto è accaduto la scorsa sera, ma per fortuna, in quel momento passavano di lì proprio i Carabinieri della Sezione Radiomobile della Compagnia di Ostia che, dopo essersi sincerati di quel che stava accadendo, hanno arrestato i due soggetti, di 31 e 36 anni, entrambi romani e con precedenti. Ora, son entrambi gravemente indiziati dei reati di tentata truffa in concorso e ricettazione.

La dinamica del raggiro e l’arresto

Come anticipato, i militari erano in transito in via in Federico Vianello, in zona Acilia, quando hanno improvvisamente notato i due indagati scendere dall’auto sulla quale viaggiavano per poi dirigersi verso un’altra auto con un 83enne alla guida. A quel punto, si sono avvicinati per capire cosa stesse accadendo. Dal racconto dell’anziano e dagli accertamenti effettuati sul posto, i Carabinieri hanno ricostruito che i due stavano richiedendo un risarcimento in denaro per un finto danneggiamento subito allo specchietto retrovisore della loro auto. I successivi accertamenti hanno permesso ai Carabinieri di appurare che l’autovettura in uso ai due indagati era, inoltre, stata rubata. Al termine del rito direttissimo gli arresti sono stati convalidati e i due sono stati sottoposti agli arresti domiciliari. Si precisa che il procedimento è nella fase delle indagini preliminari, per cui gli indagati sono da ritenersi innocenti fino a sentenza definitiva.

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